Armando De Paolis
La vittoria di Amsterdam conta molto, per classifica Champions e morale, perché adesso l’Inter, dopo le cadute con Udinese e Juventus, deve ripartire di slancio anche in campionato. Domani sera a San Siro arriva il Sassuolo, reduce dal successo sulla Lazio, e servirà tanta determinazione per venirne a capo. “Tutte le gare nascondono insidie. Il Sassuolo è una squadra ben preparata e organizzata. Ci può mettere in difficoltà con l’organizzazione e gli esterni. Dovremo essere pronti. La maturità deve essere abbinata alla concretezza e al gioco per portare a casa il risultato”.
Tanto rumore accanto al nome di Cristian Chivu, ma il tecnico dell’Inter guarda oltre. “Ho mille altre cose a cui pensare. Il rumore dei nemici fa parte del gioco. E’ sempre stato di attualità fin dal primo mio giorno. Io non guardo in faccia a nessuno e vado avanti per la mia strada. Sono molto preso ad aiutare i ragazzi e convincerli che questa squadra è forte. Fino a marzo tutto il mondo parlava dell’Inter. Poi ci siamo dimenticati della forza di questa squadra e non è giusto. Capisco le delusioni, ma non dobbiamo mai dimenticare che questa squadra l’anno scorso ha fatto una grande stagione, ha attributi e ha qualità. Mi permette di stare sereno e tranquillo e di preoccuparmi solo di come tirare fuori il massimo da tutti”.
L’attesa è per Lautaro Martinez, e magari anche per Josep. “Lautaro si è allenato con noi. Mercoledì si era messo a disposizione della squadra anche se non era al massimo. Un capitano deve fare questo perché capisce i momenti. Anche se faceva fatica a camminare è venuto in panchina ed era pronto a scendere in campo. Ha fatto terapie e ora è a disposizione. Josep Martinez al posto di Sommer? Un Martinez giocherà. Pio Esposito alternativa a Lautaro? Sta facendo bene. E’ un ragazzo che ha tanta voglia, qualità e fame. E’ consapevole di dove si trova e cosa deve fare. Mi piace come si allena. Come lui però lo fanno tutti gli attaccanti e sono tutte alternative valide. Lo conosco da piccolo e abbiamo lavorato insieme. Capisce tanto di calcio da quando ha 13 anni, poi è anche esploso fisicamente ed è migliorato nell’apprendere le situazioni di gioco. Sa anche come lavorare per migliorare i difetti che ha. Dopo il Mondiale per Club si è meritato il posto in squadra senza che io incidessi sulla scelta della società. Ora pensiamo al Sassuolo, nella testa ho solo quello”.
Calcio d’inizio a San Siro alle 20.45.