A VOLTE RITORNANO

Bentornato Josè

Mourinho alla guida del Benfica

Nella foto: Josè Mourinho (foto Salvatore Fornelli)

Massimo Ciccognani

José Mourinho è tornato, ed è ufficialmente il nuovo allenatore del Benfica. “Quando mi è stata proposta la possibilità di allenare il Benfica, non ci ho pensato due volte. Ho detto di sì”. Josè torna da dove era partito, 25 anni fa quando iniziò la storia dello Special One. Un inizio non fortunato al “Da Luz”, appena quattro mesi, ma poi è stata la storia a parlare per lui. Ha vinto sempre, ovunque è andato, ha lasciato il segno. Ventisei trofei vinti in carriera (2 Champions, 2 Europa League, 1 Conference, 3 Premier, 2 campionati italiani, 1 Liga, 2 campionati portoghesi, 1 Coppa d’Inghilterra, 4 Coppe di Lega inglesi, 1 Coppa Italia, 1 Coppa del Re, 1 Coppa del Portogallo, 1 Supercoppa spagnola, 1 supercoppa italiana, 1 supercopopa portoghese, 2 Communty Shield), numeri che bastano e avanzano per definirlo Special One. 

Le vittorie più difficili, altre impossibili, la Champions con il Porto, la Conference con la Roma, Mourinho è un o che sa sempre cosa fare. E’ vero, gli ultimi anni, dopo l’esperienza in giallorosso, non gli hanno rtegalato gioie, ma a Rima poteva scrivere un’altra storia. Senza Taylor, l’arbitro inglese che nella finale con il Siviglia, gli ha scippato il 27esimo titolo della sua straordinaria carriera. 

E’ pronto a ricominciare, con l’entusiasmo di sempre, con la voglia matta di scrivere un’altra fetta della sua storia. Ha vinto tutto copn il Porto, la rivale storica, e qualcuno ci rimarrà male, ma Josè è prima di tutto un professionista. Vinse il Triplete con l’Inter e ancora oggi a San Siro la gente nerazzurra lo omaggia anche se siede su un’altra panchina, Questione di mentalità. Lui sa come si vince. Rui Costa, il presidente del Benfica, lo ha riportato a casa per questo, per ridare spessore e credibilità al club di Lisbona. La voglia è la stessa di sempre, e sarà bello rivederlo in panchina in Europa. Non vedevamo l’ora. Bentornato Josè.