Massimo Ciccognani
UDINE Il primo trofeo della stagione, lo vince il Paris, ma a cinque dalla fine era sotto di due gol per effetto delle reti messe a segno da Van de Ben e Romero). Succede tutto nel finale: accorcia Lee Kang, la riprende Goncalo Ramos che porta la sfida ai calci di rigore. Decide Nuno Mendes, per il 6-5 finale di una sfida che più pazza non si potrebbe. Per settantacinque minuti, non c’è stata partita, e non tanto per i due gol messi a segno dagli Spurs, quanto per l’incapacità dei parigini di far male ad un avversario inferiore sul piano della qualità , ma che ha trovato terreno fertile nella mancata preparazione del Paris che stasera ha giocato la prima partita della stagione dopo Mondiale per Club e vacanze. Paris sulle gambe, Tottenham che l’ha capito e l’ha colpito. Ma quando sembrava finita, ecco l’orgoglio dei campioni e la vittoria nella quale neppure il più acceso tra i tifosi francesi avrebbe scommesso. Udine dice Paris, Tottenham che torna a casa con tanti rimpianti. Oggi non era il vero Paris, e batterlo non sarebbe stata neppure un’impresa, ma avrebbe regalato un trofeo. Mai dire Paris. La vittoria più bella, la meno scontata.
Le scelte Il grande assente è Gigio Donnarumma, storia col Psg finita. E allora Luis Enrique si affida tra i pali all’ultimo arrivato, Lucas Chevalier. Davanti il tecnico spagbolo, schiera un attacco stellare: Doué, Dembélé, Kvaratskhelia, Barcola, tutti in campo. Nel Tottenham, il neo allenatore Frank inserisce gli ultimi acquisti Palhinha e Kudus. Out Udogie, con Romero da stasera capitano dopo l’addio di Son. E poi Vicario che torna nella sua Udine.
Non c’è storia Il Paris, togliamo il sembra, è rimasto a New York, allo sciagurato pomeriggio contro il Chelsea, dove ha perso Mondiale per Club, ma anche tante certezze. Senza preparazione, appena cominciata, era difficile fare meglio, e della squadra di Monaco che aveva stradominato l’Inter e conquistato la Champions, per ora è rimasto ben poco. Certo, la mancata preparazione ha inciso e non poco, ma adesso Luis Enrique dovrà cominciare ad allenare i suoi giocando visto che domenica a Nantes, inizia anche il campionato. Colpa del Mondiale? Anche, perché il mese americano, aggiunto al giusto seppure minimo riposo, ha generazione una reazione a catena. Squadra che cammina, ed era questo il rischio. Passaggi sbagliati, troppi, zero intensità in mezzo al campo dove Vitinha è apparso troppo solo a predicare nel vuoto. Non c’è Fabian Ruiz ma un attaccante in più, con Barcola fisso a sinistra, Kvrara a destra che non è oil massimo, Doue e Dembelè ad alternarsi per vie centrali provando movimenti senza palla che però sortiscono pochi effetti. Il resto lo fa la poca condizione, perché Marquinhos sbaglia troppo, Hakimi non riparte mai, legnoso e sulle gambe. Insomma, poco Paris. E il Tottenham? Fa quello che deve fare una squadra che sa di essere inferiore sul piano della qualità , e gli inglesi la mettono sul piano della fisicità , cambiando ritmo col passare dei minuti. Più intensità a mettere in difficoltà in campioni d’Europa. E ci riescono, creando buone occasioni (Chevalier chiude bene su Richarlison), con l’episodio che cambia l’inerzia della partita che arriva sul finire della prima frazione. Punizione sulla trequarti, mischione in area, dove reattività e prestanza fisica soffiano sulle spalle dei bianchi inglesi. Palla a Van de Ben, che si avventa come un falco predatore su un pallone ribattuto da Chevalier e indovina l’angolino basso per il vantaggio Tottenham.
Papera di Chevalier, Romero ringrazia Chissà cosa avrà pensato Donnarumma quando a inizio ripresa ha visto il suo successore, Chevalier commettere l’errore che ha portato al raddoppio. L’ex Lille è stato bravo nel primo tempo, ma nell’occasione, sul colpo di testa incrociato di Romero si tuffa ma va male sul pallone che finisce in rete: 2-0 col Tottenham a festeggiare sotto la curva inglese. Luis Enrique capisce che con un centrocampista in meno, la palla non la prende mai. Così fuori Kvara e dentro Fabian Ruiz. Ferito nell’orgoglio, il Paris ha un sussulto, soprattutto nervoso, Barcolà mette dentro, ma era fuorigioco.
La riprendono Lee Kang Altre forze fresche in campo, Lee Kang e Mbaye. Con l’uomo in più in mezzo, la manovra diventa più armoniosa. Il Paris ci mette cuore e orgoglio e qualcosa di buono riesce a combinarla. Dai subentrati arriva quella linfa mancata nella prima frazione. Parigi spinge al massimo i motori, di quel che resta nella gambe. E quelle di Le Kang, appena entrato, sono toniche e col mancino buca l’incolpevole Vicario e la riapre. Cinque più sei di recupero, non è finita. Non ancora. Il Tottenham adesso ha paura, il Paris produce il massimo sforzo con gli inglesi a difendersi a denti stretti. Ma non basta perché sul centro al bacio di Dembelé, arriva la girata di Goncalo Ramos, altro subentrato, che la gira in porta da due passi. La rimonta è servita.
Rigorosamente Paris Niente supplementari si va direttamente ai calci di rigore. Semplicemente pazzeschi. Nel Tottenham, segnano Solake, Bentancur e Pedro Porro, Chevalier para su Van de Ben, mentre Tel spedisce fuori. Nel Paris, subito errore di Vitinha spiazza Vicario ma calcia fuori. Segnano Ramos, Dembelè, Lee Kang e per ultimo Nuno Mendes che non fallisce e regala la Supercoppa più pazza al Paris.