Massimo Ciccognani
L’importanza del calcio in Italia, sta tutta nei numeri. Ma bisogna adeguarsi. Aumentano i ricavi diretti di 7 miliardi e un’incidenza sul Pil stimabile in 12,4 miliardi. Lo dicono i numeri del Report calcio della Figc,che però non nascondono i debiti (oltre 5.45 miliardi). La crescita è generata dal valore della produzione, che ha superato i 4,5 miliardi, un dato storico record. I ricavi da sponsor e attività commerciali hanno superato per la prima volta il miliardo di euro, stabili i diritti tv (1,5 miliardi), mentre i ricavi da ticketing hanno sfiorato il mezzo miliardo di euro (478 milioni). Considerando i campionati e le coppe, il dato di affluenza nel 2023-2024 ha toccato i 21 milioni di spettatori, ed anche questo è un record. Dati in crescita per il calcio femminile: le tesserate sono più che raddoppiate tra il 2008 e il 2024, arrivando a sfiorare le 50.000 giocatrici, mentre le sole tesserate tra i 10 e i 15 anni sono più che triplicate (da 6.628 a 19.958).
“Il calcio rappresenta sempre il primo riferimento sportivo nazionale per numero di tesserati, valore economico generato e diffusione di progettualità in ambito sociale” – ha spiegato il presidente federale, Gabriele Gravina – . , ReportCalcio è uno strumento di trasparenza e di analisi senza eguali per numero di informazioni e per profondità degli argomenti trattati. Oltre ad analizzare tutti i trend del movimento, individua strategie e propone soluzioni di medio-lungo termine, al fine di garantire uno sviluppo reale e stabile all’intero sistema”.
La nota dolente riguarda il ritardo nella costruzione di nuovi stadi. Negli ultimi 18 anni, in Europa sono stati realizzati 226 nuovi impianti, in Italia solo sei (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe, Suedtirol e Atalanta). E le parole di Gravina, in vista di Euro 2032 organizzato in condominio tra Italia e Turchia, non lasciano spazio ad interpretazioni. “Le nostre priorità sono investire nell’impiantistica in maniera decisa, anche grazie al processo di candidatura per UEFA Euro 2032 che sta stimolando percorsi virtuosi in diverse città d’Italia, e nelle riforme sulla sostenibilità economico-finanziaria, perché il miglioramento dello scenario di criticità nelle ultime due stagioni sportive è dovuto all’aumento del valore della produzione e non è ancora così strutturato da mettere in sicurezza i conti del calcio italiano”.