MONDIALE PER CLUB

Psg ingiocabile, Real umiliato

Francesi in finale (4-0): decidono Dembelè, Goncalo Ramos e la doppietta di Fabian Ruiz

Nella foto: esultanza Fabian Ruiz - Credit Fifa - (Photo by Justin Setterfield - FIFA/FIFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

NEW YORK Giustamente, cominciamo dalla fine: il Paris è in finale del Mondiale per Club, e domenica 13 contenderà il trofeo al Chelsea. Al Paris sono bastati tre minuti per mettere a nudo i limiti di un Madrid che sembra la copia esatta, se non peggior (almeno riferito a questa partita) di quello della passata stagione. Al Metlife, è finita 4-0, una partita che non c’è mai stata. Troppo netto il divario tecnico e tattico, troppo Parigi per una Madrid sempre piccola e con i problemi di sempre, ovvero una difesa che è un museo dell’horror. Se poi gli errori, clamorosi, li commetti contro chi ha da poco vinto la Champions, allora non hai scampo. C’è nulla da salvare per il Real, mentre in paradiso, quello calcistico, sale il Paris.

Le scelte

Per Luis Enrique (4-3-3), formazione tipo, con Douè preferitio a Barcola che completa il tridente offensivo insieme a Dembelé e Kvaratskhelia. Dietro Marquinhos e Beraldo fanno la guardia davanti a Donnarumma, con Hakimi e Nuni Mendes esterni, ed in mezzo i soliti tre tenori, Neves, Vitinha e Fabian Ruiz. Nel Real non c’è Alexander Arnold che si è fermato per un risentimento muscolare nella rifinitura di ieri a Palm Beach. Come non c’è lo squalificato Huijsen. Alonso è costretto a cambiare modulo (4-3-3), affidando la corsia destra di difesa a Valeverde, con Fran Garcia dalla parte opposta, Rudiger e Asensio i cenbtrali davanti a Courtois. In mezzo Tchouameni, Arda Guler e Bellingham, mentra davanti c’è Gonzalo Garcia, ma c’è pure Mbappè e con loro, a completare il reparto, Vinicius. A fischiare al MetLife Stadium, è il polacco Marciniak. 

Tre minuti fatali

L’entusiasmo è alle stelle per una semifinale che sulla carta vale un mondiale. Il campo dice il contrario. Il Paris parte forte anzi, fortissimo, aggredisce e pressa alto, davanti tutti si muovono senza palla senza che nessuno del Real riesca a fermarli. Cambi campo e palla in mezzo con la puntualità svizzera. Dietro il Madrid fa flanella, prima Raul Asensio, poi Rudiger, si addormentano e regalato a Fabian Ruiz e Dembelè, le palle che valgono i primi due gol francesi. Il tutto in appena tre minuti, dal quinto all’ottavo giro di lancette. Un sentenza, un colpo allo stomaco che il Real accusa. Stordito, a tratti umiliato sul piano del gioco dallo strapotere francese. Il Paris la vince su tutti i fronti, dal possesso palla, alla qualità di gioco. In mezzo Vitinha, Neves e Fabian Ruiz, fanno quello che vogliono, sostenuti da un Hakimi a destra che sfonda con impressionante regolarità, mentre dall’altra parte semplicemente evanescente la prima linea dei Blancos. Non c’è neppure il tempo per sistemarsi in campo, che Parigi mette la freccia. Segna Fabian Ruiz che raccoglie un pallone respinto da Courtois che salva in uscita su Dembelé, complice Asensio che si addormenta e rende facilissima la vita al candidato al pallone d’Oro. Il colpo il Real lo accusa anzi, i blancos vanno proprio in bambola, con Rudiger che spiana la strada a Dembelè per un comodissimo 2-0. Sotto di due gol, la formazione di Alonso si sbilancia, ma gambe e testa non ci sono. Vinicius è imbrigliato dalla ferrea difesa francese, Mbappè un quasi fantasma, per non parlare in mezzo dopo noin c’è verso ndi togliere la palla agli indemoniati francesi. Arriva anche il terzo gol con la transizione di Hakimi che si fa tutto il campo fino a servire una palla al bacio per Fabian Ruiz che fulmina per la terza voglia Courtois poco prima della mezz’ora. Il Real non c’è, il Psg allunga e Kvara, dopo aver vinto il duello con Asensio, per poco non cala il poker. Possesso palla imbarazzante, 74%, e vacci a giocare contro.

Poker Ramos

La ripresa è un film che t’aspetti, perché il Paris rallenta, il caldo è tanto, il risultato è acquisito e le energie vanno preservate per la finale. E allora qualche timido tentativo il Real prova a farlo, almeno segnare il gol della bandiera. Ma non arriva. Quello che arriva, è il poker francese con Goncalo Ramos che chiude un contropiede chirurgico. Fa festa, ma ormai ci sono abituati, il Paris che adesso può pensare solo alla finale per mettere le mani, dopo la Champions, anche sul Mondiale. Rientro a Madrid carico din interrogativi per il Real che si era illuso di aver cambiato registro, ma il Psg l’ha riportato sulla terra. Gli errori sono sempre gli stessi e magari, sarebbe il caso di rimettere mano alla difesa. Inguardabile, mentre i parigini sono semplicemente ingiocabili.