IL RETROSCENA

Inzaghi, sgarbo all’Inter

Nella foto: Simone Inzaghi deluso (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Era già tutto scritto. Non certo nel cielo, ma nella testa di Simone Inzaghi, che aveva detto sì all’Arabia ancora prima di scendere in campo per la finale di Champions. L’ammissione del Ceo dell’Al Hilal, non lascia spazio ad altre interpretazioni, e questo apre un solco di amarezza sull’Inzaghi uomo che fino alla fine ha tenuto tutti col fiato sospeso in attesa di una decisione che in realtà aveva preso da tempo. Stimoli nuovi, soldi (tanti), fate voi: la realtà ci dice che Simone ha fatto una cosa non da Inter. “Non è stato un arrivo improvviso, ma programmato da tempo – le parole del Ceo Esteve Calzada – frutto di un duro lavoro. Doveva giocare una partita importante e ci ha chiesto di mettere tutto da parte fino alla finale, ma il contratto non è stato firmato prima solo per rispetto”.

Una parola data, almeno un mese prima della finale di Monaco, precisamente alla semifinale contro il Barcellona, quando gli arabi si sono presentati a Milano per chiudere l’accordo. E lì sta il problema, capire quanto la squadra sia stata messa al corrente della decisione presa. Probabile che avrebbe spostato poco in quella finale, ma l’imbarazzo di Lautaro e Barella alla vigilia della sfida contro il Psg, è tutto un programma. Inutile girarci intorno, perché il 5-0 di Monaco è assolutamente mortificante, per Inzaghi e per i calciatori, probabilmente presi alla sprovvista dalla dichiarazione di Inzaghi della proposta araba. Così non si fa, si è minato uno spogliatoio a pochi giorni da una finale che valeva la storia. E no caro Simone, così non va bene per niente, perché sei diventato grande grazie all’Inter, alla quale dovevi prima di tutto rispetto, per la storia centenaria di un club di caratura mondiale. E questo sgarbo, non dovevi farlo, soprattutto a chi ti ha voluto bene e protetto anche nei momenti di burrasca. Non certo una bella figura anzi, una pessima caduta di stile. (mascic)