Massimo Ciccognani
FIRENZE Non è un bel momento per il nostro calcio, soprattutto all’indomani della cocente e pesante sconfitta in Norvegia. Calcio italiano nell’occhio del ciclone, a cominciare da Luciano Spalletti. Non è il responsabile principale di questo momentaccio. Sull’Italia, in pesante ritardo e affanno nella rincorsa al mondiale 2026, pesano tanti fattori. C’è la seconda sfida, quella di Reggio Emilia contro la Moldova, ma c’è anche un futuro da dipingere, capire se c’è la volontà di continuare ad andare avanti insieme. Gravina si interroga, ha parlato con Buffon e con i calciatori azzurri ai quali demanda il punto interrogativo con il Ct. Squadra slegata, troppo umorale, con poco carattere e tigna. Quella di Oslo doveva essere la partita della vita, ma si è dimostrato un tunnel nero dal quale bisogna trovare la via d’uscita. Continuare con Spalletti. Gravina lo incontrerà martedì, il giorno dopo la sfida con la Moldova, dove serve vittoria con tanti gol. Sperando che basti, perché al momento la Norvegia è avanti in tutto. Nove punti, grappoli di gol, e vittoria nettissima nello scontro diretto che vale le porte dell’America. Il presidente federale stima Spalletti e non vuole perderlo.
La verità è che non abbiamo campioni, Spalletti è pronto, non è uno che molla facilmente e quel progetto vuole condirlo in porto. In Norvegia non ha funzionato nulla, e la colpa non può essere addebitata solo a Spalletti. Il calcio italiano produce poco, inutile aspettarsi campioni perché da noi i giovani talenti non giocano nei club, figurati se possono guadagnarsi la maglia. Eppure Luciano vuole provarci. Si può ancora rincorrere il primato, ma impresa non facile, e quanto meno blindare il secondo posto che vale il playoff che evoca pessimi ricordi. Spalletti non molla, ma si mette giudiziosamente a disposizione della federazione, perché è il primo tifoso azzurro. Adesso spetta ai calciatori, così spaesati, molli, distratti, scarichi in Norvegia, dimostrare che non è stato tempo sprecato, votare Spalletti e insieme andare a caccia del mondiale. Tutti sulla stessa barca. Spalletti è pronto a farci salire sopra chi dimostrerà di tenere a questa maglia. In Norvegia ne mancavano nove di calciatori, ma quelli che sono andati in campo, che non sono inferiori alla Norvegia, hanno fatto flanella. Hanno incassato senza reagire. Ecco perché servono idee chiare. Con Spalletti, al quale va rinnovata fiducia e carta bianca.
La FIGC non ha ancora fatto mosse, aspetta la partita con la Moldova e l’incontro di martedì per capire meglio. Nel frattempo, chi andrà in campo al Mapei, dimostri di amare la maglia, la difenda, non come Acerbi che si è voluto togliere sassolini dalle scarpe dopo aver dato a Luciano ampia disponibilità. Sapeva che avrebbe rinunciato, ma doveva dirlo subito. La federazione lo ha tutelato in tempi di mare mosso, ma lui da quella barca è sceso come Schettino. Battiamo la Moldova e rimettiamo in piedi l’Italia. Pensare ad un altro mondiale senza, fa solo venire i brividi.