Robert Vignola
Il prato alla fine è bagnato più di sudore che di rugiada, ma nessuno prevale nel match tra Bologna e Juventus, con il primo che recrimina qualcosa pur avendo riacciuffato la seconda, andata in vantaggio in avvio.
Italiano preferisce Dallinga a Castro e Cambiaghi a Dominguez, Savona e Weah sono invece le scelte obbligate di Tudor. Primi tentativi da corner di Cambiaso (ribatte Beukema) e poi di Beukema, colpo di testa morbido facile preda di Di Gregorio. L’altro portiere, Skorupski, capitola invece male su un tiro di Thuram, centrale ma lasciato troppo solo. Orsolini prova a rendersi pericoloso direttamente dalla bandierina, ma guadagna solo un altro calcio d’angolo. Alla mezz’ora lo stadio protesta: McKennie mette giù Freuler in area, il Var sorvola. La reazione del Bologna insomma c’è, anche se i rossoblù hanno molto da ridire sulla conduzione di Doveri.
Anche la ripresa vede una partita sul filo del rasoio: Bologna altissimo, bello lo spunto di Cambiaghi, cross per la spizzata di Dallinga che innesta Freuler, la cui incursione in area viene premiata dal gol del pari. La reazione bianconera si materializza nei piedi di Nico Gonzalez, che si gira in area ma trova Skorupski. I primi cambi di una partita senza tregua sono Miranda, costretto ad alzare bandiera bianca e rimpiazzato da Lykogiannis, e Cambiaso che deve cedere il campo a Costa. Di Gregorio deve controllare un paio di incursioni, mentre a salvare la porta in mischia su Costa è Lucumì. Tudor getta nell’arena Conceicao e Douglas Luiz al posto di Gonzalez e Locatelli, poi Azidc e Mbangula al posto di Weah e Kolo Muani. Italiano prova a vincere con Castro e Pobega al posto di Freuler e Odgaard, poi con Dominguez e Calabria che rilevano Orsolini e De Silvestri. Squadre stanche. Ormai nel recupero, Cambiaghi centra lo stinco di McKennie e sulla respinta Ferguson spara alto. È l’ultimo sussulto del quinto pareggio consecutivo negli ultimi scontri diretti tra Bologna e Juventus, risultato che consegna un mucchio selvaggio a ridosso delle posizioni che valgono l’Europa.