Salvatore Savino *
Il momento è quello delle valutazioni: non giudizi definitivi, certo, ma le valutazioni sono necessarie. Non si può negare la bontà della classifica, né si vogliono dimenticare le macerie della scorsa stagione da cui si è dovuti ripartire, ma questo non può essere il lasciapassare per ogni scelta sbagliata e per ogni prestazione scadente. Parto da una dichiarazione di posizione. Ritengo che grandissima parte del merito dell’attuale ottima posizione del Napoli in classifica sia del tecnico, sia di Antonio Conte: è stato lui a ridare vigore ad una rosa che appariva ormai spenta, e a far ritornare il Napoli nelle posizioni di vertice che le spettano. Tutti avremmo firmato ad inizio stagione perché il Napoli fosse al secondo posto a sette giornate dalla fine del campionato, e chi lo nega credo che menta sapendo di mentire. Siamo stati e resteremo accanto alla squadra, perché il cuore non conosce razionalità né deve conoscerla. Abbiamo sofferto anni di umiliazioni senza mai abbandonare la nostra maglia, il nostro amore, e di certo non lo faremo per un campionato che sta peraltro andando avanti splendidamente, al di là di quella che sarà la classifica finale. Chiarita la posizione sul tecnico e sui suoi indiscutibili meriti, ritengo sia giusto porre dei quesiti che il campo porta all’evidenza. Qualcuno sostiene che sia stata la cessione del 77 il motivo scatenante di questo rallentamento delle prestazioni della squadra azzurra, ma mi viene in mente che, a 77 già venduto, il Napoli a gennaio ne ha vinte quattro, tra cui Juventus e Atalanta, peraltro a Bergamo. Questo significa Indiscutibilmente che non può essere questo il motivo scatenante. Una considerazione concreta invece può essere quella degli Infortuni che hanno colpito contemporaneamente gli esterni di fascia: fuori Neres, Mazzocchi, Oliveira e Spinazzola insieme: qualche problema reale il tecnico l’ha avuto, ed è stato anche bravo a risolverla, ma non è possibile risolvere sempre col mercato, non si potevano acquistare 12 esterni. Si sarebbe potuto sostituire il 77? Per qualcuno sì. Se però si dice da parte di tanti che il 77 era un campionissimo, un fuoriclasse, e questa è una valutazione che ciascuno è libero di fare a modo suo, non è così facile sostituirlo. Io di fuoriclasse nella mia vita ne ho visto qualcuno, ma tra questi non c’è il 77 a mio parere, ma, ripeto, è una valutazione personale. Se però lo si valuta come tale, non è accettabile che chi lo crede dica anche che si poteva sostituire a gennaio con facilità. Per sostituire un campione occorre un campione, e a gennaio I campioni non si comprano. Si poteva forse numericamente trovare un calciatore dalle caratteristiche offensive, ma non un campione. Poiché non ritengo che la società sia autolesionista, evidentemente non si è potuto fare. Andiamo sui fatti adesso: nelle ultime nove partite, dopo la vittoria con la Juventus, Il Napoli ha collezionato due vittorie sei pareggi e una sconfitta, una media che forse garantirebbe la salvezza, e se non è stato rimontato in classifica, è perché la tanto osannata Atalanta, che era indicata come il nuovo mondo, l’ Eldorado dell’italico pallone, è miseramente franata. Ora, al di là della classifica, che resta splendida e che lascia ancora spazio ai sogni più belli, mi pongo dei quesiti, che di certo non ledono la capacità ed il valore del tecnico, che sono indiscutibili, ma semplicemente da amante del calcio e tifoso del Napoli, che vorrebbero risposta. Come mai la squadra azzurra in troppe occasioni ormai gioca splendidi primi tempi e poi nella ripresa viene schiacciata dagli avversari, senza mai primeggiare sulle seconde palle? Non conosco le tabelle dei parametri fisici, per cui non posso parlare, mi pongo solo la domanda, e sempre con intenzioni costruttive. Mi chiedo, come mai la squadra tende a tenere un baricentro sempre più basso, fino a farsi chiudere in area, come accaduto a Bologna ma anche in casa con il Milan? Ci sono tante varianti nel modo di sistemare la squadra in campo, anche in corso d’opera, ma ultimamente non ho visto grandi cambiamenti e modifiche. Certo, la panchina non è a livello dei titolari, e questo è abbastanza comprensibile, ma possibile che sia meglio trattenere in campo ragazzi stanchi e in difficoltà? Non sono io ad avere le capacità per rispondere, mi limito a chiedere lumi.
C’è poi un altro quesito che sembra essere al centro dell’interesse dei tifosi in questo periodo, anche se credo che in piena lotta per lo scudetto non dovrebbe essere argomento di discussione, ma tant’è: il futuro di Conte. C’è chi dice che resterà sulla panchina azzurra, chi invece sostiene che ci sarà l’addio a fine stagione. Qualcuno fiducioso si appella al contratto, qualche altro sostiene che non conta. Non entro nel merito, perché non ho il dono della profezia, ma esprimo un pensiero generico: non so e non conosco quali saranno le decisioni del tecnico e della società, ma so di aver già visto troppe volte queste scene, è un copione conosciuto. Io sono e resterò sempre un tifoso del Napoli, e chiunque verrà a lavorare per la mia squadra sarà nel mio cuore. Non posso pensare che tutti siano tifosi: i professionisti fanno il loro lavoro, scelgono dove e come operare, fanno giustamente le loro valutazioni economiche, tecniche, personali e familiari, ed in base a queste decidono se restare nel club o cambiare società. Io vorrei che Mister Conte restasse anche per il futuro, perché credo sia un tecnico di grandissimo valore ed un uomo serio, lo ha dimostrato in anni di carriera, da calciatore prima e da allenatore poi. Tuttavia, ho visto andare via il più grande di ogni tempo, per cui, se il prossimo anno ci sarà un altro allenatore, non mi strapperò i capelli, ma non per il tecnico di oggi. Io tifo per il Napoli, e se qualcuno ritiene di fare scelte professionali diverse, lo rispetterò, ma sarò pronto a sostenere chi guiderà la mia squadra in futuro. Prima del futuro però, c’è il presente, e vorrei soltanto che Conte ed i suoi calciatori mi rispondessero nell’unico modo che in cuor mio desidererei: sul campo. Sette vittorie: il Napoli ed il suo allenatore sono forti, anzi, fortissimi, e ce la possono fare. Io ci credo. Forza Napoli Sempre
*Scrittore, tifoso Napoli