Leonardo Tardioli
Sono le facce di Bastoni, Dimarco e Lautaro oltre a quella dello squalificato Simone Inzaghi in tribuna, a fotografare la grande occasione persa dall’Inter che si fa rimontare due gol dal Parma, gettando via un successo che all’intervallo sembrava già acquisito. Merito del coraggio di Christian Chivu che cambia tre calciatori ridisegnando la squadra e giocando una ripresa di coraggio. Il Parma si schiera con il 4-3-3 con Bonny al centro dell’attacco, supportato ai suoi lati da Almqvist a destra e Man a sinistra. L’inter risponde con il consueto 3-5-2 con le uniche novità rappresentate da Asllani a centrocampo nel ruolo di mezzala destra al posto di Barella e Darmian esterno proprio da quella parte. In avanti ci sono Thuram e Lautaro.
Grandi parate e gol La prima metà del primo tempo si caratterizza per gli interventi dei due portieri e alle due reti interiste. Ed è proprio Sommer, a rendersi protagonista prima e dopo la rete che sblocca la partita. Due parate simili ma nel primo caso va in uscita su una conclusione di piatto destro di Bonny che riceve un cross da sinistra a seguito di una buona uscita dal basso del Parma e nel secondo, è bravo a distendersi a terra mandando in angolo una conclusione rasoterra a giro di Man. In mezzo, la rete dello 0-1 che porta la firma di Matteo Darmian. L’esterno dell’Inter è bravo a mettere dentro un cross di Dimarco dalla sinitra, con la palla che tocca il palo ed entra. Restando in tema portieri e grandi parate, non poteva non essere chiamato in causa anche quello del Parma Suzuki, bravo a respingere in uscita bassa con il corpo una conclusione ravvicinata di Lautaro, arrivata dopo un tiro di Thuram deviato da un difensore gialloblù. Nonostante il vantaggio l’Inter pressa alta fin sul portiere, cercando di impedire che il Parma sviluppi l’azione da dietro, come piace fare – spesso bene – alla formazione guidata da Chivu che, quando riesce, sa sfruttare bene lo spazio e distendersi fino all’area di rigore interista senza però creare altri pericoli alla porta di Sommer. Il raddoppio arriva nel finale di primo tempo con il classico “gollonzo”. Thuram riceve in area un cross basso da destra e si calcia letteralmente addosso. La sfera si impenna e supera Suzuki, mentre sulla linea di porta Almqvist interviene male calciandosi addosso a sua volta. Di conseguenza il pallone finisce dentro e l’Inter trova il gol dello 0-2.
Decidono i cambi La ripresa inizia con ben quattro cambi complessivi, tre nel Parma e uno nell’Inter. Chivu sostituisce Man, Hernani e Almqvist con Pellegrino, Leoni e Bernabè mentre Inzaghi inserisce Carlos Auguso per Bastoni. Il numero 95 nerazzurro si siede in panchina e presenta una vistosa fasciatura sul ginocchio sinistro. Sul campo è il Parma a tenere maggiormente il pallone cercando il varco giusto e l’Inter, al contrario del primo tempo, si abbassa e non pressa gli avversari. Chivu non è contento di quanto sta vedendo e inserisce Ondrejka per Sohm, un’altra mossa che alla lunga si rivelerà giusta perché nel giro di pochi minuti accade l’impensabile: i gialloblù pareggiano. Entrambe le reti arrivano grazie a due dei nuovi entrati e la prima porta la firma di Bernabè che segna con un sinistro rasoterra dal limite che passa in mezzo alle gambe di Mhkitaryan, mentre la seconda vede protagonista proprio Ondrejka, bravo ad entrare in area dalla sinistra e battere Sommer sempre col mancino. Il suo tiro viene anche deviato da Acerbi in scivolata che spiazza il proprio portiere. Nel frattempo Inzaghi aveva effettuato altre tre sostituzioni inserendo Zalewski, Correa e Frattesi per Dimarco, Lautaro e Calhanoglu ma il maggior dinamismo ricercato si è visto poco. Infatti la prima occasione della ripresa per i nerazzurri, arriva negli ultimi 10 minuti con un colpo di testa di Bisseck sugli sviluppi di un corner che termina fuori. All’inizio del recupero il Parma ha l’opportunità per vincerla con Pellegrino che in scivolata di destro manda fuori un cross basso da sinistra di Valeri a Sommer battuto. Finisce con un pareggio che accontenta il Parma che guadagna un punto preziosissimo nella corsa alla salvezza. Male l’Inter che sale a 68, ma adesso il Napoli (in campo lunedì a Bologna), può far sentire ai nerazzurri in fiato sul collo.