Stringiamoci forte attorno a questo Napoli

Salvatore Savino *

La temuta trasferta al Franchi contro la Viola di Palladino si è conclusa con una roboante vittoria degli azzurri di Antonio Conte: un sonante 3-0 che mette a tacere ogni velleità dei gigliati e, forse, esaspera gli animi di parte della tifoseria Toscana, che non si è contenuta dall’esprimere il suo astio ben più che sportivo, con quella rabbia tipica di chi prima di una gara si crede un campione e dopo non sa chinare il capo davanti a un avversario più forte. Questa abitudine vile, codardia, priva di ogni fondamento intellettuale, di accogliere il Napoli e i suoi tifosi con cori razzisti, offensivi, e lesivi della dignità di un popolo, viene purtroppo accettata da chi dovrebbe occuparsi di combatterla visto, che non vengono presi i provvedimenti che sarebbero necessari. Adesso i cori contro Napoli sono elevati dalle curve persino di altre partite, come è accaduto ad esempio nel derby Capitolino. Mi rendo conto che non tutti possono vantare le meraviglie naturali, culturali, musicali, umane, di Napoli, ma anziché urlare improperi incivili, venite a visitarla. Chissà, magari ne resterete abbagliati. Torniamo alle cose di campo, che sono più interessanti. Quando il giorno prima della partita è venuto fuori la notizia della contemporanea assenza di due esterni offensivi quali Kvara e Politano, il livello di preoccupazione dei tifosi è decisamente salito, e tutti cercavano di capire quale artifizio tattico avrebbe escogitato Conte per risolvere l’enigma. Pochi, direi pochissimi, avrebbero pensato a quella che poi si è rivelata la mossa vincente di Conte. Considerati infatti i pochi minuti di gioco sino ad allora disputati, i rumors che lo davvano già sulla soglia di casa, pronto a partire per altri, credo che quasi nessuno avrebbe immaginato l’utilizzo di Spinazzola esterno in alto a sinistra. Spiazzando tutti i pronostici della vigilia invece, questa è stata la scelta di Conte, e ancora una volta ha avuto ragione lui. Il suo Napoli, perché ora sta diventando sempre più suo, ha chiuso il girone di andata al primo posto, virtuale quanto si vuole, per i recuperi che devono giocare Atalanta e soprattutto Inter, ma pur sempre primo posto, a 44 punti, cifra che forse sarebbe apparso traguardo eccessivo anche al più ottimista degli ottimisti prima dell’inizio del campionato. Facciamo un punto della gestione Conte alla fine della prima parte del campionato: dal punto di vista dei risultati, non credo sia possibile fare una valutazione diversa dall’ottimo, ma sono altri gli aspetti sui quali mi sembra molto interessante valutare il lavoro del tecnico salentino. Innanzitutto, la ricostruzione del gruppo: forse ci si è dimenticati con troppa facilità dello scorso anno, del baratro nel quale erano precipitati alcuni dei calciatori cardine della squadra: il capitano Di Lorenzo, dopo una stagione non certo all’altezza e con le valigie pronte per lasciare Napoli, e così Zambo Anguissa, che sembrava perdersi nelle strade del centrocampo azzurro, e persino il genietto Lobotka non aveva più quelle certezze che ne hanno fatto uno dei più grandi centrocampisti d’Europa. Recuperare costoro e’ stato il lavoro migliore fatto da Antonio Conte e, devo dire la verità, da Oriali e dal suo incredibile staff. Ora ci aspetta un girone di ritorno sicuramente ostico, dove chiaramente le squadre cercheranno di risalire la china, anche perché, rispetto agli scorsi campionati, quest’anno non sembra esserci la squadra mattatrice, la squadra che gioca da sola, ma tutte sono vicine, pronte a combattere per il titolo. Domenica il Napoli affronterà il Verona dopo il Venezia, e proprio la gara con i lagunari ha fatto comprendere come in Serie A non esistono partite facili, come in Serie A sia difficile persino vincere con l’ultima in classifica o quasi. Tutte le squadre sono tatticamente preparate, hanno tecnici di valore, e quindi ecco che tutto si fa più difficile. Questo non vuol dire mettere le mani avanti, anzi: Napoli ha l’obbligo morale di vincere con il Verona, e sono certo che lo farà, anche perché come voi sapete, c’è una rivalità per la quale contro i veronesi dobbiamo vincere quasi per principio, per diritto divino. Vediamo cosa si inventerà Antonio Conte per questa prossima partita e, in attesa, stringiamoci tutti intorno al Napoli, perché possa credere di rivincere il titolo.

PS: un pensiero affettuoso ed una preghiera al piccolo Daniele, il tifoso azzurro purtroppo prematuramente salito al cielo. Di là, sicuramente continuerà a fare il tifo per noi, magari accanto a Diego. Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso Napoli