Leonardo Tardioli
La gioia che da un compleanno può far dimenticare anche un derby perso pochi giorni fa. Con questo stato d’animo allo scoccare della mezzanotte del 9 gennaio i tifosi della Lazio si sono radunati in piazza della Libertà a Roma per festeggiare i 125 anni di storia del club biancoceleste nel giorno della sua fondazione. Un traguardo che poche altre società hanno tagliato in Italia e che è fatto di una storia di passione e amore tra i tifosi e la stessa Lazio, soprattutto in una ricorrenza speciale come questa, celebrata nel luogo dove un gruppo di giovani atleti guidati dal Sottufficiale dei Bersaglieri Luigi Bigiarelli, diedero vita ad una storia che arriva fino ai giorni nostri. La Lazio giocava inizialmente con una divisa bianca con la scritta sociale azzurra sul petto. Un mix di colori che pochi anni dopo diede vita a quelli che si sono tramandati fino ad oggi e alla divisa biancoceleste. L’attività calcistica iniziò ai margini del primo compleanno del club, visto che è datata 6 gennaio 1901. Una data, quella dell’Epifania che coincide anche con uno dei derby più belli vinti dalla Lazio, quello del 2005, sbloccato da Paolo Di Canio che come molti anni prima esultò verso la Curva Sud, meglio conosciuta tra i tifosi biancocelesti con il nome di Curva Maestrelli, in onore del tecnico che vinse il primo scudetto nel 1974. Il popolo biancoceleste ha poi aspettato altri 26 anni per assistere alla conquista di un altro tricolore, quando nel pomeriggio del 14 maggio 2000 la Juventus venne sconfitta 1-0 sotto il diluvio di Perugia e la Lazio (sotto il sole dell’Olimpico) divenne campione d’Italia. Uno scudetto arrivato nell’anno del centenario del club che all’epoca era guidato da Sergio Cragnotti, il presidente più vincente della storia laziale, nato proprio il 9 gennaio del 1940. Un presidente che sotto la sua gestione ha regalato ben 7 trofei al club di cui 2 europei come la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea. Quest’ultimo arrivato battendo 1-0 il Manchester United di Alex Ferguson a Montecarlo, grazie al gol di Marcelo Salas. Quella squadra era guidata da un altro grandissimo della storia biancoceleste, Sven-Goran Eriksson capace di conquistare tutti i 7 trofei sopramenzionati.
Tra i giocatori più rappresentativi troviamo anche il calciatore italiano più prolifico di sempre: Silvio Piola, autore di 143 gol in 227 partite dal 1934 al 1943. Poi altri grandi attaccanti, come Giorgio Chinaglia, bomber del primo scudetto, Bruno Giordano, Giuseppe Signori, lo stesso Salas, Tommaso Rocchi, Miroslav Klose e Ciro Immobile. Menzione a parte per Simone Inzaghi (tra i vincenti del tricolore 2000) e poi allenatore, capace di segnare 4 gol in una sola partita di Champions League nella stagione 1999/00 contro il Marsiglia. Infine non va dimenticato Hernan Crespo che ha giocato due stagioni a Roma dal 2000 al 2002 segnando 39 gol in 54 di Serie A e conquistando il titolo di capocannoniere nella stagione 2000/01 con 26 reti. A questo elenco andrebbero aggiunti tanti giocatori, ci limitiamo a ricordare Alessandro Nesta, Vincenzo D’Amico, Pino Wilson, Felice Pulici, Luciano Re Cecconi, Pavel Nedved, Juan Sebastian Veron, Diego Simeone, Angelo Peruzzi, Roberto Mancini, Sinisa Mihajlovic, Alen Boksic e Dejan Stankovic.
La storia della Lazio ripartirà domani sera, quando all’Olimpico arriverà il Como strapazzato 5-1 all’andata e dove per l’occasione, club e Mizuno (il main sponsor) hanno creato una maglia per celebrare il 125° compleanno biancoceleste che richiamerà il logo anni ‘70 e vedrà un’aquilotto stilizzato sul petto. La maglia è completamente bianca con bande celesti, blu e nere sulle spalle.