Italia, dal flop alla rinascita

Nella foto: Luciano Spalletti (foto Gino Mancini)

Massimo Ciccognani

Dall’incubo di un europeo fallimentare, ad una riperesa scoppiettante in nations league, con lo sguardo proiettato alle qualificazioni per il prossimo mondiale. Un 2024 double face per l’Italia. Luciano Spalletti, subentrato in corsa a Ropberto Mancini, era riusciuto con il pari di Leverkusen contro l’Ucraina, a qualificarsi per Euro 2024, con  gli Azzurri arrivati in Germania con l’intento di difendere decorosamente il titolo conquistato tre anni prima a Londra. Il sogno era vincere ancora, la speranza era di gfare bella figura. Nessuna delle due, perché in Germania, dal primno momento, si è vista una squadra confusa, vittoria di misura in rimonta sull’Albania, poi la sconfitta con la Spagna, più nel gioco che nel risultato, ed infine un parti all’ultimo respiro contro la Croazia con il gol di Zaccagni al minuto 98 a salvarci dall’umiliazione, con tanto di qualificazione agli ottavi. E lì il disastro con il fragoroso tonfo contro la Svizzera chde ha travolto una piccola Italia, sul piano del gioco e del risultato, maturato grazie ai gol di Freuler e Vargas. Ed Europeo finito in anticipo. Troppe cose non sono andate in Germania, a cominciare da un modiulo mai chiaro e dalla pochezza di espressione degli azzurri, incapace di frecitare qjuel ruolo che pure il copione gli imponeva. Poche idee, squadra lenta, prevedibile, difesa con tante lacune ed un attacco che non ha mai inciso, con un centrocampo sempre sottomesso all’avversario. Spalletti ne ha fatto tesoro e ha cambiato le carte in tavola in autunno dove si è presentato con una nuova veste alla Nations League: squadra nuova, modulo finalmente chiaro e appetito ai protagonisti e soprattutto una condizione fisica nettamente migliore. Sono arrivate la vittoria di Parigi contro la Francia nella miglior partita giocata nell’era Spalletti, con l’Italia che chiuso il girone al secondo posto per differenza reti dietro i transalpini. A marzo i quarti di finale contro la Germania e la consapevolezza di avere in mano finalmente una nuova Nazionale che dopo la Nations, andrà alla conquista della qualificazione al mnondiale del 2026 che è e rimane l’obiettivo prioritario dopo aver fallito per due edizioni consecutive (Russia 2018 e Qatar 2022) la qualificazione. Stavolta non ci sono scuse anche perché un’altra delusione il calcio italiano non può proprio permettersela. A a giudicare dal risveglio, stavolta dovrebbe essere tutta un’altra musica. Volare bassi, ma tornare a volare.