Massimo Ciccognani
Quattro mesi dopo Real Madrid e Atalanta si ritrovano faccia a faccia: a Varsavia, finale di Supercoppa Europea, il 14 agosto finì 2-0 per i Blancos. Un tempo alla pari, poi il doppio lampo fatale timbrato dai gol di Federico Valverde e Kylian Mappé nella ripresa, a testimoniare di una superiorità tecnica innegabile e delle individualità di un Real Madrid che grazie a quel successo ha conquistato il record della sesta Supercoppa Europea. Altri tempi, perché la nuova Chaphions, ma soprattutto la nuova stagione, sta dicendo ben altro. Da una parte c’è una squadra che stenta maledettamente a trovare il filo logico del discorso. Tanti infortuni, ben sette, che farebbero male a chiunque, anche ad un Real ricco di stelle. Ma per brillare, le stelle devono giocare. C’è poi una stella che non brilla e che fa fatica, quella di Kuliam Mbappè che finora non ha inciso come a Madrid speravano. Morale: Real in Champions solo 24esimo con 6 punti, secondo in campionato dietro il Barcellona, a meno quattro ma con una partita da recuperare.
Di contro un’Atalanta che vola in campionato, seconda ad un punto dalla capolista Napoli, e in Chamopions, dove è quinta con 11 punti. Un cammino diverso, persino inatteso, che rende più eletrica la sfida del Gewiss dove la Dea vuole cancellare davanti alla gente di Bergamo, l’onta della sconfitta di Varsavia. Dall’altra un Real che rischia, e non poco, chiamato a rirorgere dalle ceneri di un momentacvcio infinito. Le assenze fanno la differenza, e gente come Carvajal, Alaba, Militato, Camavinga, Thouameni, Vinicius e Rodrygo, hanno non poco intorpidito l’undici di Ancelotti. Che però a Bergamo non può permettersi il lusso di perdere altri punti. Ma l’Atalanta è nel suo momento migliore, il Madrid alla ricerca di se stesso. Sarà una sfida diversa da quella giocata in Polonia. Atalanta per la gloria, per continuare a volare alta nei cieli d’Europa, Real Madrid per ritornare dove gli appartiene. Non sarà facile, ma nelle difficoltà il Real ha sempre tirato fuori l’orgoglio. Vedremo stavolta.
LIVERPOOL PER LA FUGA
Cinque partite, altrettante vittorie per la formazione di Srne Slot che sta dominando sia la Champions che la Premier. E l’opportiunità di allungare in vetta. Il calendario propone la trasferta catalana di Girona contfro una squadra che è lontana parente da quella che ha impressionato in Liga nella passata stagione e che finora in Champions ha messo in cassa solo tre punti. Sulla carta è una trasferta che non dovrebbe spaventare oltre misura il Liverpool che però non deve commettere l’errore di sottovalutare l’avversario e ritenere la vittoria già in pugno,. Per passare a Girona, servirà tanta concentrazione e determinazione perché i catalani sono duri a morire e soprattutto davanti al pubblico amico, proveranno l’impresa di fermare la lanciatissima capolista e rallentarne la mafcia. Quindi, attento Liverpool.