Verso Belgio e Israele. Maldini e Pisilli: “Un orgoglio indossare questa maglia”.

Nellafoto: esultanza Niccolò Pisilli (foto Antonello Sammarco/Image Sport)

A due giorni dall’impegno dell’Olimpico di Roma contro il Belgio, in conferenza a Coverciano approdano due dei nuovi arrivati, Daniel Maldini e Niccolò Pisilli. Emozioni per il figlio d’arte, pronto a ripercorrere le orme di nonno e papà. “Sono molto orgoglioso di essere qui. Ho sentito le parole del mister e fanno molto piacere. Oggi inizio ad allenarmi in gruppo e spero di far vedere delle cose buone. Fa sempre piacere essere chiamato qui. La mia famiglia mi è sempre stata vicina, abbiamo parlato poco di questa convocazione e più di altro come facciamo sempre. IL Venezuela? Sì, è vero, sono stato contattato ma ho sempre preferito aspettare il momento giusto e una scelta giusta per me. Credo ne sia valsa la pena. Con papà ho parlato poco, so che è contento e tutti sono contenti. Questo è l’importante. Mi fa un bell’effetto entrare qui e vedere foto di mio papà e mio nonno. Sono concentrato sul mio ritiro qui. Vivo giornata dopo giornata. Sul possibile ritorno al Milan non ci sto pensando, tutto è possibile ma penso a fare bene e poi si vedrà alla fine dell’anno. Questa chiamata è arrivata nel momento perfetto, mi sento bene in campo e con la squadra. L’Italia è una squadra con una qualità incredibile, spero di dare una mano in ogni modo: voglio portare la mia qualità ma voglio anche sacrificarmi per questa squadra”. 

Altrettanta emozione per il romanista che si sta ritagliando un ruolo da protagonista anche con i giallorossi. “E’ un onore stare qui, una grande soddisfazione. Le parole del mister fanno molto piacere e spero di poter trasformare queste belle parole in fatti concreti. La chiamata l’ho scoperta leggendo la pre-convocazione. All’inizio non me l’aspettavo per nulla, poi dopo la pre-convocazione ho detto ‘Vedremo…’ senza troppe pretese. Ora cercherò di imparare da tutti i miei compagni di squadra, sono il meglio del meglio. Il mio obiettivo è migliorarmi giorno dopo giorno e imparare un po’ da tutti, cerco di rubare un pezzettino da tutti i miei compagni. Ci tengo a ringraziare De Rossi, Mourinho e Juric, grazie a loro ho avuto l’opportunità di essere qui. Per quanto riguarda le Under dico che quando si veste la maglia della Nazionale è sempre un onore, sono state tutte esperienze che mi hanno arricchito. De Rossi e Mourinho mi hanno dato l’opportunità di giocare, che è la cosa più importante. Il giocatore che più mi ha impressionato è Frattesi. Ho giocato finora poco ma l’ho visto anche dalla panchina e gioca con tanta intensità. Le sue parole che si augura diventi un simbolo della Roma, fanno moltissimo piacere. Io sono un tifoso romanista, ma è ancora presto per dire se potrò fare una intera carriera alla Roma”. 

Emozioni di due ragazzi che sognavano da piccoli l’azzurro, che oggi è diventato realtà.

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