Spalletti amaro: “Loro troppo forti, ci è mancata gamba e brillantezza”

Nella foto: Luciano Spalletti - Credit Uefa - (Photo by Christopher Lee - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

GELSENKIRCHEN Luciano Spalletti a fine gara non accampa scuse e va subito al nocciolo della questione: “Loro sono stati troppo più forti e hanno vinto meritatamente. La differenza l’ha fatta la freschezza, noi spesso abbiamo fatto letture ritardate. La chiave del problema è che noi siamo stati sotto il livello per reazione e per riguadagnare le posizioni basse, ci hanno creato problemi di velocità di scelte. Quando ho messo giocatori più freschi abbiamo recuperato in intensità e creato situazioni per pareggiare”.

La lingua batte dove il dente duolo e il Ct torna a calcare i temi di un match mai giocato. “C’è stata troppa differenza nella brillantezza, non si può andare a parlare di altro. Se non hai la stessa gamba degli altri non puoi fare scelte con la stessa velocità. Se sei compassato di fronte a un avversario di qualità come loro poi perdi qualsiasi possibilità di reazione. Al di là delle qualità tecniche di Williams e Yamal sopra la media, in generale sono stati differenti i tempi di reazione. Siamo stati vittima delle loro riaggressioni, sbagliando tanti passaggi anche facili. Forse dovevo far recuperare di più la squadra, gli abbiamo dato un giorno e mezzo. Inutile girarci intorno, quando non riesci a essere corto e invece c’è stata troppa frenesia”.

Si aspettava alyro Spalletti, al di là delle prove dei singoli. Male nell’interpretazione collettiva. “La Spagna la vorrebbero copiare tutti, è da tempo che fa un calcio fatto bene. Io devo riuscire a far capire l’importanza di fare la partita ad armi pari, perché se ti metti lì poi alla lunga. Bisogna ribaltare il concetto di squadra e non lasciare sempre il pallino agli altri, cosa che non mi piace fare. Non sono l’uomo adatto per quel tipo di calcio. Mi aspettavo un tentativo di fare qualcosa di più, ma ci ha condizionato il fatto che le gambe andavano di meno. Loro hanno meritato di vincere, al di là del risultato, noi non siamo mai stati dentro la partita e solo nei venti minuti finali abbiamo creato qualcosa per confrontarci con un calcio di questo livello. Noi siamo stati come squadra in sotto livello. Per quello che si è visto dovevo cambiare qualcosa, ma non è dipeso solo da quello la sconfitta. È vero che con quelli che sono entrati ci si è incastrati meglio con la Spagna”.

E adesso decisiva diventa l’ultima sfida, quella contro la Croazia. “Dipende come ci arriviamo. Se non abbiamo scelte di come giocare la palla diventa difficile”.
 

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