Massimo Ciccognani
FORT LAUDERDALE (Florida) La strada verso Euro 2024 è segnata. Quattro amichevoli a disposizione del Ct Luciano Spalletti per capire meglio il materiale a sua disposizione. Domani al Chase Stadium, casa dell’Inter Miami, contro il Venezuela, domenica alla Red Bull Arena di New York contro l’Ecuador, poi se ne riparla a ridosso dell’Europeo, il 4 giugno a Bologna contro la Turchia e l’8 ad Empoli contro la Bosnia. Il tecnico azzutro ha le idee chiare e va di corsa, a tutti i particolari. “Da adesso in poi incide tutto. Incidono queste due amichevoli, inciderà il campionato, saremo attenti dentro gli allenamenti delle squadre e dentro le partite di campionato. Staremo attenti ai comportamenti in queste due amichevoli, abbiamo bisogno di vedere qualcuno di nuovo, c’è sempre possibilità di inserirsi. Essendo l’Italia, avendo bisogno di creare qualcosa di nuovo, qualcosa di forte, ci si porta sempre dietro qualcosa da queste prove”.
E allora sotto con il Venezuela che Spalletti guarda con interesse. “Noi non sottovalutiamo nessuno, prendiamo in considerazione tutti e vogliamo sapere tutto dei nostri avversari. Da quando c’è Batista come allenatore hanno perso una solo volta, 1-0 contro l’Argentina, sono quarti nella qualificazione mondiale, mi aspetto una partita difficilissima, ma è in queste partite che si costruisce la mentalità”.
Il Ct mostra muscoli ed orgoglio quando si parla di Italia. “Mi sento come se fossi in Paradiso, la maglia della Nazionale è la felicità per cui il tempo diventa fondamentale, far vedere che vogliamo qualcosa. Poi, saranno i risultati a fare la differenza, ma impegno e coraggio non mancherà per dare soddisfazioni a tutti quelli che vogliono bene ai nostri colori, in particolare quando veniamo ad abbracciare gli italiani nel mondo. Vogliamo fargli vedere che di noi si possono fidare”.
Venezuela squadra molto fisica. Spalletti l’ha studiata e lo sa benissimo. “Ci sono dei dati che accompagnano le partite, per esempio noi abbiamo un tempo effettivo di gioco di 55 minuti a partita, il Venezuela di 45’, ed è una differenza notevole, perché ci sono molti falli per cui dovremo affrontare una partita nella partita anche sotto il profilo fisico. Per noi è una nuova esperienza e di conoscenza”.
Più facile vincere lo scudetto o con l’Italia, il Ct sorride e guarda lontano. “Sono curioso di poterlo verificare in pratica se è più facile vincere lo scudetto o con l’Italia. Il minimo che andava fatto lo abbiamo fatto e visto l’età che ho, se voglio provare un’emozione più grande ora ce l’ho con l’Italia. Per cui dovrò dare il massimo e valutare poi la differenza”.
Queste due amichevoli americane, serviranno a Spalletti per fare degli esperimenti come è giusto che sia, e magari provare anche a cambiare modulo e adattarsi a quello messo in atto da tante squadre del nostro campionato. “Cambio tattico? Ormai c’è questa apertura a essere calciatori che sanno interpretare più moduli e più sistemi di gioco all’interno della stessa partita. Bisogna fare qualcosa di moderno. Prima avevamo poco tempo e ci siamo focalizzati solo su un sistema. Anche quando abbiamo perso, ho dichiarato che saremmo rimasti su quel sistema. Ora c’è più tempo per fare qualcosa di diverso”.
Spalletti ha avuto ancora parole al miele per Jannik Sinner che ha incontrato ieri all’arriva a Miami. “È già un esempio da tanto, da quando ha cominciato, da quando è ragazzino. Da ragazzino normalissimo, da una posizione più difficile rispetto ad altri, è riuscito a essere vicinissimo al top, a essere il numero uno, scalando posizioni. Ieri c’ha fatto vedere che, per essere sul tetto del mondo, uno deve diventare top anche nelle altre ore in cui non fa sport. È mentalizzato in maniera corretta e si vede, ha cambiato persino allenatore per questo. Lo dicono le sue scelte. Conosce benissimo la sua personalità e il suo carattere, sa dove vuole arrivare”.
Infine, Spalletti, ha rivolto un pensiero per il dg della Fiorentina Joe Barone, prematuramente scomparso all’età di 57 anni. “Noi come gruppo nazionale, ma su questo ha già pensato il presidente Gravina, siamo tutti vicino alla famiglia Barone e alla famiglia di Commisso. Sappiamo tutti che valore perdiamo per il nostro sport, per il calcio in generale. Ha influenzato più lui il calcio in questi 5 anni rispetto a tanti altri che non hanno fatto niente di quello che ha fatto lui. E il Viola Park ne è l’esempio e ne è la conferma, di cosa vuol dire fare le cose da grandi imprenditori”.
Fine delle trasmissioni. Domani si va in campo e scopriremo le nuove carte che Spalletti vuole giocare sul tavolo verde.