Stefano Sale *
Il Mago Mou l’ha vinta prima, durante e dopo. Un genio incompreso. La strategia preventiva è stata perfetta. Prima la gogna pubblica per qualche giocatore “non pervenuto” nella pochezza della trasferta svizzera. Poi le annotazioni pre-partita, ovvero ve lo dico subito e non dopo le frittate fatte, dai collegi arbitrali dei poteri forti. Poi la conferenza post-partita in portoghese, visto che ancora fanno finta di aver travisato il pensiero iniziale. Josè Mourinho è un mago della comunicazione ma anche uno che ha capito che se non fai così poi ti mangiano vivo. Furbo, scaltro, paraculo, fate voi. Ma è uno che ha sposato la causa romanista, è innamorato di questi colori e della nostra gente, ha capito cosa significa da sempre lottare contro il poteri forti, e che solo lui ci può difendere, col suo carisma e spessore anche se stavolta, (finalmente!), è arrivato anche il sostegno deciso di Pinto, e quindi dei Friedkin. Un segnale, speriamo. Peccato non averlo fatto anche all’indomani del furto di Budapest. È vero che Mourinho non è nuovo a questo tipo di atteggiamento, all’Inter o al Real Madrid, ma li era diverso, altre situazioni ed obiettivi. Mou fa quello che faceva il presidente Viola contro la Juve negli anni 80, e quello che faceva Sensi quando gridava agli scandali ed i soprusi di Moggi, Giraudo e Galliani. Anche in quegli anni ci dicevano che non sapevamo perdere, che dovevamo piantarla di protestare, Sensi era solo un rompiscatole, prima ti affossavano negli scontri diretti per toglierti di mezzo, poi ti davano il contentino con le piccole. Ed eri fuori dai giochi. Dicevano che era tutto inventato. Poi abbiamo visto Calciopoli. Ecco, Mourinho oggi reincarna tutto questo. In due anni ha rivoltato la Roma, si è caricato di tutte le responsabilità, ci ha difeso davanti tutto e tutti, sempre, ha riportato dei valori ormai persi in un calcio dominato da tutto quello che non è il calcio, che non vuole piu vedere gente alla Mourinho, o le varie bandiere Totti, Baggio o Maldini cacciato dal Milan. Gente che col coraggio di scendere nel parcheggio a cantarle all’arbitro Taylor per l’ennesimo sopruso. Anche qui il giorno dopo, ecco gli attacchi di tutti i vertici del calcio italiano e mondiale e dei soliti media del potere, ma poi abbiamo visto Taylor cosa ha combinato dopo, o altri arbitri quando hanno “toccato” le loro squadre. Si indignano ma solo quando conviene a loro però. In tutto questo dispiace solo che qualche tifoso romanista stranamente si schieri contro il nostro allenatore-difensore, sicuramente abbindolati dalla grancassa mediatica del nord, ma anche da quella anti-romanista nei meandri circuiti de noantri. Mou è l’ultimo baluardo, per quello cercano di affossarlo. Il mio consiglio è di andare via per evitarsi un altro lungo massacro, ma sono sicuro che se potesse lui rimarrebbe qui a lottare con noi. La Roma dal 14esimo posto iniziale ora è quarta in classifica, con 27 gol ha il migliore attacco dopo l’Inter, nonostante Smalling, Pellegrini, Sanches e quant’altro lungo degenti, con una rosa risicata e giocatori ballerini, inferiore a chi sta accanto a noi. Due finali europee in due anni, una coppa alzata ed una rubata, un miracolo, in 60 anni manco i nostri nonni. Adesso la Fiorentina, poi vediamo. Avanti Special.
* Roma Club Dublino, tifoso Roma