Pensiamo solo a vincere

Salvatore Savino *

Finalmente si torna al campionato. La duplice sfida della nazionale si allontana, lasciando lo spazio al calcio del nostro cuore, al Napoli. Fortunatamente, i nostri calciatori sono rientrati, tranne forse Politano, in buone condizioni fisiche, e sta ora a Garcia trovare le giuste soluzioni per portare a casa i tre punti. La sconfitta con la Lazio ha creato una serie di dubbi, di critiche, spesso esagerate nei toni, ha dato la stura a tanti commenti negativi. Sono state a mio parere sbagliate le sostituzioni, ma bisogna dar tempo e credito al nuovo tecnico. Ricordo a tutti che, ovemai vincessimo a Genova, il Napoli sarebbe in classifica con un punto in più rispetto all’anno scorso, quello della cavalcata trionfale. Noto, con una punta di tristezza, che in città sono ricomparsi i professionisti dell’autodistruzione, i teorici della disfatta, le Cassandre dell’anti napoletanità. Bisogna avere pazienza. Già circolano voci di polemiche nel gruppo, già fioriscono i tuttologi del “Ho saputo da un amico di un cognato di un altro amico che conosce i fatti…”. in questa città si è sempre fatto, senza spesso nemmeno rendersi conto che riportare o far girare pettegolezzi, spesso creati ad arte da chi ha interessi a generare dissidi, incertezze, fa male alla squadra. A volte, nel mondo fantastico della sirena Partenope, l’inciucio, prima sussurrato, come lo chuchoter francese, poi urlato fino a farlo passare come una realtà conclamata, ha creato malumori e dissapori notevoli, e non è tanto lontano dalla realtà pensare che, addirittura, questo comportamento talvolta ha danneggiato la squadra, impedendole forse di raggiungere obiettivi prestigiosi. Invece di seguire i chiacchiericci di quelle che a Napoli si chiamano capere, e sono il simbolo del pettegolezzo, proviamo a soffermarci su cose concrete: al Ferraris di Marassi, troveremo un Genoa neopromosso ma ben guidato dal promettente tecnico Gilardino. La squadra del Grifone viene in genere ben sistemata in campo dal tecnico biellese, già campione del mondo nel 2006, che sa spesso variare moduli e metodologie di gioco anche durante le partite. Molto probabilmente, contro il Napoli, schiererà una sorta di 4-3-2-1, un fac simile del famoso albero di Natale di ancelottiana memoria, con due trequartisti dietro Retegui, fresco reduce dalla Nazionale. Non dovrebbe avere a disposizione Vogliacco, ma soprattutto Messias, e questa assenza potrebbe rivelarsi utile per gli azzurri, viste le doti di velocista e di ottimo dribblatore dell’ex rossonero. I 30.000 supporters rossoblù, lontani ormai da quel fraterno gemellaggio durato decenni, cercheranno con tutto il loro calore di spingere Il Grifone.

 E il Napoli? Ad oggi sono numerosi i dubbi che i tifosi azzurri coltivano per la gara di sabato. In linea di massima, non conoscendo noi le condizioni fisiche dei calciatori, possiamo solo ipotizzare qualche nome, o, meglio, provare ad esprimere un’opinione. Dovrebbe partire titolare Mario Rui come esterno sinistro basso, poi, più o meno, la formazione che tutti conosciamo, con il ballottaggio che ormai accende i dibattiti tra tifosi, e cioè chi gioca a destra, soprattutto se l’infortunio di Politano in azzurro, dovesse toglierlo dalla mischia. Ricordando a tutti che da oggi comincia il tour de force del Napoli, costretto a giocare ogni tre giorni, credo che sia giusto, logico, se non addirittura necessario, che Garcia alterni gli uomini a disposizione, valutando anche il minutaggio di impiego di ciascuno. Ecco che Raspadori, Elmas, così come al centro Cajuste, lo stesso Gaetano, dovranno trovare spazio, fosse anche a gara in corso. Mercoledì sera infatti, ci sarà l’esordio in Champions, sul campo portoghese del Braga, e non ci possiamo concederci passi falsi, anche perché, l’impegno internazionale successivo, porta il nome affascinante e suggestivo del Real Madrid, ma di questo parleremo a suo tempo. Ora, tutti concentrati su Genoa – Napoli. La contemporaneità delle sfide Juventus-Lazio e del derby meneghino, potrebbero delineare una classifica già più consolidata, ed il Napoli non può non far parte del treno delle squadre vincenti.

È  il momento di essere uniti, di non pensare al fatto se Natan esordisca o meno, se fosse stato la prima o la decima scelta, se con Spalletti avremmo vinto o perso. Questo è il momento di fare i tifosi del Napoli, di cantare, di essere vicini a questi ragazzi che, solo pochi mesi fa, ci hanno riportato lo scudetto, rendendo reale un sogno a lungo tanto atteso. La prossima volta, con l’aiuto di Dio, parleremo di come saranno andate queste due trasferte a Genova e Braga, discuteremo di quanto accaduto, con interesse e dovizia di particolari, ma adesso, senza se e senza ma, abbracciamoci idealmente tutti, e insieme gridiamo, dal profondo del nostro cuore, azzurro come il cielo ed il mare della nostra meravigliosa città… Forza Napoli Sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli