La Roma si butta via, il Sassuolo banchetta all’Olimpico

Nella foto: la delusione di Tammy Abraham (foto di SALVATORE FORNELLI )

Emozioni, gol, la pañolada dell’Olimpico contro le due giornate di squalifica inflitte a Mourinho. Uno stadio tutto per Josè. Poi la partita e la clamorosa sconfitta della Roma, punita oltre i suoi limiti da un Sassuolo che ha sfruttato le occasioni capitate: 4-3 per gli emiliani. Roma che avrebbe dovuto amplificare le sue forze in considerazione dell’importanza della posta in palio. L’aggancio all’Inter al secondo posto e scavalcare la Lazio in classifica ad una settimana dal derby. Invece niente di tutto questo, perché la Roma si è fermatra ancora sul più bello, denotando limiti di personalità e carattere. E’ vero che gli assenti erano decisamente troppi (Pellegrini, Belotti, Solbakken, Cristante, Mancini), ma è anche vero che la Roma si è sciolta in maniera imprevedibile sotto i colpi di un Sassuolo attento e ordinato che si è limitato a sfruttare quello che la gara gli ha riservato. Quattro gol tutti in una volta sono tanti e indeboliscono le certezze di una difesa che sembrava imperforabile. In tutto questo, lo zampino dell’arbitro Fabbri e del Var Pairetto, è un alto elemento fondamentale. Fabbri e il Var non ravvisano in apertura un rigore per una mani in area a favore della Roma. Poi Fabbri ammonisce Smalling per un tocco di mano involontario, dando subito l’idea di che gara sarebbe stata, ma senza ammoinire Ruan per un’entrata assassina su Abraham. Il colpo di teatro allo scadere della prima frazione, quando Berardi finisce a terra ma senza contatti e scalcia sulle parti basse Kumbulla. Che reagisce male. Fabbri non vede, è richiamato dal Var e decide per il rosso al’albanese (ci sta tutto) per il fallo di reazione, e assegna un rigore al Sassuolo che invece non c’è, quasndo bastava richiamare e ammonire il calciatore del Sassuolo per l’intervento. Bastava vedere il fallo iniziale di Berardi per capire che non era rigore. Poi nel finale ammonisce Matic che colpisce in pieno il pallone prima che l’avversario gli rovini addosso. Al netto della situazione che si è creata, Fabbri e Pairetto hanno fischiato tutto contro la Roma. Probabilmente perché non sono all’altezza però a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si indovina. O no?

La partita diventa un match complicato, con la Roma che parte decisamente meglio, sfiora il vantaggio due volte consecutive nel giro di un minuto con Wijnaldum e Abraham, ma al primo controgioco va sotto. La sblocca Laurentié che mette dentro dopo una respinta di Rui Patricio. Il Sassuolo aspetta e riparte e in controgioco trova anche il facile raddoppio con lo stesso Laurentié che sfrutta un assist di Berardi per gelare di nuovo l’Olimpico. La Roma reagisce e la riapre prima della mezz’ora con una conclusione di controbalzo di Zalewski. La Roma prova l’affondo alla ricerca del pari, che non arriva. Arriva invece il terzo gol del Sassuolo, con il rigore di Berardi descritto in precedenza. Che non doveva essere assegnato, meglio ribadirlo: 3-1 Sassuolo al rientr negli spogliatoi.

Dentro Dybala e Karsdorp al posto di Spinazzola e Bove nella Roma. Costretta ad arrotare i bulloni per provare a riprenderla. E dopo una manciata di minuti, i giallorossi la riaprono con il loro uomo di punta, Paulo Dybala, con un tiro a giro che fulmina Consigli: 2-3. Partita riaperta. Fuori Matic dopo l’ammonizione rimediata (anche questa inesistente, a meno che non si cambiano in corsa le regole del calcio), dentro Camara. Ci prova Zalewski, Consigli c’è. Ma non è aria per andare in Paradiso perché a quindici dalla fine il Sassuolo la chiude: Laurentié mette nello spazio per Pinamonti che con lo scavetto supera ancora Rui Patricio: 4-2 Sassuolo. E buonanotte ai suonatori. Per la Roma, altra occasione persa, con l’amarezza del gol del 4-3 firmato da Wijnaldum in pieno recupero. Troppo poco per chi stasera si giocava tanto. Scivola al quinto posto, scavalcata dalla Lazio e col Milan che domani sera può agganciare l’Inter al secondo posto. La Roma ci ha messo del suo, è indubbio, ma se Fabbri e Pairetto non avessero fatto la loro parte, forse staremmo a parlare di un’altra partita.

Cartoline dall’Olimpico (di Salvatore Fornelli)

Nella foto: uno degli striscioni a sostegno di Mourinho (foto di Salvatore FORNELLI )
Nella foto: il gol del 2-0 di Laurentié (foto di Salvatore FORNELLI )
Nella foto: l’arbitro Fabbri al Var prima di assegnare il calcio di rigore al Sassuolo (foto di Salvatore FORNELLI )
Nella foto: Tammy Abraham rammaricato (foto di Salvatore FORNELLI )