Salvatore Savino *
Il primo obiettivo di stagione é stato raggiunto, superando il girone di Europa League. Nella sfida con il Leicester il Napoli ha mostrato quello che forse, senza nulla togliere ai meriti tecnico tattici, é il più grande punto di forza di questa squadra, l’unione, il gruppo. Vedere Spalletti lanciarsi in campo e tuffarsi nelle pozzanghere solo per onorare una scommessa fatta con Elmas, ha mostrato a tutti quanto conti il gruppo, lo spogliatoio unito, e mi ha fatto tornare alla mente un episodio di qualche anno fa, la serata del 10 ottobre del 2009.
Diluvia al Monumental di Buenos Aires, proprio come ieri sera a Fuorigrotta. E’ il novantesimo quando il Perù pareggia, gettando nello sconforto i giocatori, r tifosi, e l’intero popolo dell’ Albiceleste. Tutti meno uno. La Seleccion ha un piede e mezzo fuori dal Mondiale sudafricano e lui, in piedi davanti alla sua panchina , espone ancora di più il petto in fuori, l’orgoglio di un popolo e la forza di una divinità dell’Olimpo, spinge i suoi uomini in avanti e suggerisce ad uno di loro di piazzarsi sul secondo palo. Non é uno qualunque quel calciatore, é Martin Palermo, ha trentacinque anni, e tanti tifosi lo deridono chiamandolo el loco, con i suoi eccessi ed i capelli platinati, e ancora si ricordano come sia riuscito, forse unico nella storia, a sbagliare tre rigori nella stessa partita , con la Colombia, dieci anni prima. L’uomo in piedi davanti alla panchina , sotto il diluvio, lo guarda negli occhi e gli fa credere che sarà proprio lui, el loco, a ridare orgoglio alla sua nazione. Anche i minuti di recupero sono agli sgoccioli, e l’Argentina batte il calcio d’angolo della disperazione. Batti e ribatti, il pallone arriva proprio sul secondo palo, e Palermo la butta dentro, come il suo maestro gli aveva predetto. Il tifo é in delirio, trema di gioia il Monumental, e l’uomo davanti alla panchina, ebbro di gioia, si lancia in campo e si tuffa nelle pozzanghere.
Quell’uomo, quel maestro, quella divinità del pallone si chiamava , si chiama e si chiamera’ in eterno Diego Armando Maradona.
Tutti i giornalisti sono probabilmente costretti a cambiare il pezzo che avevano già preparato, quello nel quale si criticava la squadra, quasi si prendeva in giro un allenatore che aveva puntato le sue fiches su un trentacinquenne capace di sbagliare tre rigori in una partita, che aveva trascinato nella vergogna la Naccional…Ho la sensazione che anche ieri sera a Fuorigrotta era pronto qualche articolo per Spalletti. Se non avessimo passato il girone, si sarebbe parlato di primo fallimento stagionale, di calciatori immaturi, di varie amenità tecnico tattiche a supporto di una feroce condanna. Ieri, però, nonostante mancassero , giusto per ricordarsene nelle analisi, Koulibaly, Anguissa, Insigne, Fabian Ruiz, Osimhen, Lobotka, Ghoulam fuori lista, Zanoli con il covid. In campo deve andare Demme , che dal covid ne é appena uscito, con quel che ne consegue, ed in panchina Politano, che per non farsi mancare nulla, ha problemi di salute Durante il match si fa male anche Lozano…
Credo siano motivi sufficienti per non entrare nel commento tecnico o tattico. Il Napoli ha passato il turno, e se qualcosa é stato sbagliato nel percorso del girone, é stato durante le partite precedenti, ma erano anche gli stessi giorni in cui in campionato si accumulavano vittorie e punti…
Il Napoli é una grande squadra ed un grande gruppo di calciatori che si vogliono bene, si aiutano reciprocamente, guidati da un tecnico che ha saputo e sa valorizzarli tutti, senza far sentire nessuno lontano dal progetto, nessuno riserva di nessuno. Esempio per tutti Malcuit.
Mi piacerebbe invitare mister Spalletti a continuare nel suo percorso fatto di tattica, certo, ma amche di grande carica umana, di rapporti con la città e con i tifosi. Non si curi più di tanto di commenti critici spesso fuori luogo o eccessivamente pessimistici.
Oggi ricorre l’anniversario della morte di un grandissimo autore italiano, Luigi Pirandello. Di lui voglio regalare al mister una frase:
” Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti…”
Forza mister, forza ragazzi, siamo uniti con voi, anche noi ci siamo tuffati nella pozzanghera, e continueremo a farlo, perche’ , come ho già più volte ricordato, abbiamo un sogno nel cuore…
Forza Napoli Sempre.
*Scrittore, tifoso Napoli