Mancini amaro: “Gara condizionata dagli episodi”

Nella foto: Roberto Mancini amareggiato (foto Fornelli/Keypress)

Massimo Ciccognani

MILANO Trentasette risultati utili consecutivi. L’Italia del Mancio si ferma sul più bello, cade in casa nella semifinale di Nations League contro la Spagna. Niente finale in casa, in una notte di troppo incertezze, segnata peraltro dai fischi a Donnarumma. Roberto Mancini non è soddisfatto. “Sicuramente i fischi non gli hanno fatto piacere, così come non hanno fatto piacere a noi, ma cosa potevamo fare? Siamo grandi ed è accaduto. C’è dispiaciuto perché giocava l’Italia e non era una partita di club. Si poteva mettere da parte per una sera questa situazione e fischiare in un eventuale PSG-Milan, l’Italia è l’Italia e viene sopra tutto”.

Innegabilmente il rosso a Bonucci ha condizionato, e non poco, la gara. “E’ stata una leggerezza perché con la Spagna era una gara equilibrata, è un dispiacere perché eravamo in partita. L’espulsione non l’ho vista, ma cambia nulla. Leo doveva fare attenzione prima quando è stato ammonito per proteste. E’ stata una bella prestazione ai ragazzi per quello che hanno fatto”.

Un primo tempo non bellissimo, anche se le occasioni da gol ci sono state, e una ripresa, in dieci, giocata da leoni. Ma alla fine è arrivata la sconfitta. “Meglio stasera che la finale dell’Europeo o in una finale Mondiale. Ma questa gara ci dà più forza nonostante la sconfitta e ci fa capire che siamo davvero una grande squadra. Perché abbia perso? Non imputo la sconfitta a niente, il cartellino rosso ha condizionato la partita. Abbiamo avuto un po’ di difficoltà ma potevamo finire il primo tempo 1-1. Non dovevamo subire il secondo gol a fine primo tempo” 

La scelta di Bernardeschi e quelle successive al rosso a Bonucci: Mancini le spiega. “Con Bernardeschi potevamo cambiare le posizioni in attacco. Per il resto, mancava un minuto, non mancava tanto, andare all’intervallo 0-1 sarebbe stato diverso. A Chiellini non avrei fatto fare due gare di seguito e Bastoni ha bisogno di queste partite. Nel complesso le occasioni del primo tempo sono state pari, forse noi con Insigne abbiamo avuto la più clamorosa”. 

Meglio nella ripresa quando Mancini ha ridisegnato il centrocampo. “Avevamo bisogno di giocatori un po’ più freschi. Nel momento che abbiamo fatto i cambi la freschezza ci ha aiutato”.

Sanabria tra le linee e la bravura di Gavi, la ricchezza spagnola. “Sarabria non ci ha condizionato, l’ha fatto anche all’Europeo. Loro sono una squadra forte, creava difficoltà a tutti e non solo a noi. Gavi è molto bravo. Gli spagnoli hanno generazioni di talenti straordinari e questa è una grande fortuna”.