Nations League, c’è Italia-Spagna. Mancini: “Vogliamo continuare a far bene”

Nella foto: Roberto Mancini (Foto Gino Mancini)

Massimo Ciccognani

MILANO Domani a San Siro c’è Italia-Spagna, remake della semifinale europea del 5 luglio scorso. Anche stavolta, è semifinale, di Nations League (l’altra dopodomani allo Stadium di Torino tra Belgio e Francia). Interessi altissimi, e non potrebbe essere altrimenti, come certificano le parole di Robero Mancini. “E’ una competizione importante. E’ chiaro che arriva dopo un campionato d’Europa e sembra siano due gare così, prepararla in così poco tempo non è nemmeno semplice ma sono due gare tra le quattro migliori d’Europa e vogliamo migliorarci, questo è certo. Luis Enrique ha detto che prima o poi perderemo? Ha ragione, prima o poi capiterà. A noi piacerebbe andare avanti così fino a dicembre 2022, ma sappiamo che non sarà così semplice. Siamo a 37 risultati utili consecutivi. Noi vogliamo sempre vincere, poi sappiamo che dipenderà da noi”. 

Nell’Italia anti-Spagna, out i due centravanti dell’Europeo. Possibile una Nazionale con il falso nueve. “Noi abbiamo un po’ di problemi, ci mancano i due centravanti dell’Europeo che per problemi sono a casa. Abbiamo Kean e Raspadori, e poi tanti giocatori offensivi. Vedremo quale sarà la soluzione migliore. Chiesa centravanti? Non so se Federico può fare il centravanti, probabilmente nel tempo potrà anche farlo come accaduto col Chelsea. Noi abbiamo ruoli precisi, sappiamo dove può giocare meglio. Abbiamo Kean e Raspadori e poi c’è l’eventualità di Insigne, così come di Bernardeschi che l’hanno già fatto”. 

Rivedendo il film di Italia-Spagna del 5 luglio, è apparso evidente quanto Verratti abbia sofferto in mezzo. “Abbiamo sofferto in quella gara, era una semifinale e la Spagna ci mise in difficoltà sul possesso, lo fanno da 20 anni e su questo sono più avanti di noi. Dobbiamo migliorare questa situazione di gioco, essere più veloci ma Marco ha avuto problemi come gli altri. Noi dobbiamo migliorarci, abbiamo giocatori anche giovani che devono giocare gare importanti. Abbiamo 14 mesi importanti e dobbiamo giocare sempre meglio, offensivi e bilanciati”. 

C’è Di Marco e non Tonali, Mancini spiega tutto. “Dimarco lo feci debuttare io in Serie A, lo conosco benissimo. L’ho convocato perché sono passati un po’ di anni e mi faceva piacere vederlo, i giocatori che abbiamo lasciati all’Under 21 è giusto così, hanno due gare importanti”. 

Il ct non si preoccupa delle mancate convocazioni di Luis Alberto e Brahim Diaz. “Ne ha talmente tanti che è anche difficile per lui convocarli tutti. E’ costretto a lasciare fuori giocatori bravi”.

In chiave futura, il ct spera che i giovani continuino a trovare spazio nei club. “I ragazzi giovani stanno facendo bene. Tonali per dire, sta facendo un grande campionato, ce ne sono altri che stanno giocando e sono in Under 21. Già che giochino e possono avere spazio è sicuramente buono, la speranza è che continuino a giocare”.