dal nostro corrispondente
ELLI ZERVA
DORTMUND Il “Deutsches Fussballmuseum” chiamato anche DFB-Museum, è il museo nazionale dedicato al calcio tedesco che è stato inaugurato il 23 ottobre 2015. Un viaggio a spasso nel tempo nel quale sono catturati tutti i momenti salienti che hanno fatto la storia del calcio in Germania. Angoli che trasudano storia, ricordi, aneddoti: non è un caso che il Museo sia nato a Dortmund, il cuore della Germania, costruito proprio davanti alla stazione ferroviaria, un vero e proprio biglietto da visita di questa ricca città della Renania Settentrionale-Vestfalia. Nel Fussball Museum sono riprodotti i Meisterschale di Giovanni Trapattoni e di Jurgen Klopp, l’argenteria della leggendaria Mannschaft dei Beckenbauer, Gerd e Thomas Muller, degli ex “interisti” Brehme, Matthäus e del Klinsmann giocatore, non certo quello dello Jurgen allenatore, che nella sua storica roccaforte (il Westfalenstadion, appunto) perderà un’imbattibilità durata quasi un trentennio, spezzata nella semifinale dei Mondiali del 2006 dall’Italia di Lippi. Qui puoi ammirare il pallone con cui la Germania la Germania ha battuto l’Ungheria di Ferenc Puskas nella finale della Coppa del Mondo del 1954, oppure la maglia indossata da Horst Hrubesch in finale di Coppa dei Campioni tra Amburgo e Juventus ad Atene nel 1983. La “Hall of fame”, è un qualcosa di magico, assolutamente da vedere: qui fanno bella mostra le immagini dei top 11 del 1954, selezionati da una specializzata giuria di giornalisti: si tratta di undici giocatori e l’allenatore della squadra Sepp Herberger. Gli “immortali” rispondono al nome di Sepp Maier, Franz Beckenbauer, Andreas Brehme, Paul Breitner, Fritz Walter, Lothar Matthäus, Matthias Sammer, Günter Netzer, Gerd Müller, Uwe Seeler, Helmut Rahn. Un viaggio nel passato da brividi, e non è un caso che questo Museo sia stato costruito proprio qui, perché Dortmund e il Borussia sono una cosa sola, un amore indissolubile che lega la città alla sua squadra di calcio che in riva di fiume Ruhr è qualcosa di magico. “Echte liebe”, già, amore a prima vista.
Ogni anno sono circa 200.000 le persone che visitano il “tesoro del calcio tedesco”, eppure i conti del museum sono maledettamente in rosso, come si evince da un rapporto del WDR, la città di Dortmund è responsabile di un disavanzo di 660.000€ per i prossimi due anni. La città di Dortmund e la Federazione tedesca di calcio (DFB) sono a metà proprietari del museum. Ecco perché la vale la pena visitarlo. Se si ama il calcio, qui trovi le immagini, i ricordi di una vita di un Paese, di una squadra che ha fatto innamorare i tedeschi. Impossibile venire a Dortmund e non visitare il Museo. Che all’uscita, offre a tutti i visitatori di ogni età, la possibilità di giocare in un mini campo da calcio, cosa non possibile in questo particolare momento, a causa delle ristrettezza dovute al Covid-19. I prezzi del biglietto d’ingresso (adulti €15, bambini €11, con offerte speciali per le famiglie), sono spesi bene. Perché chi ama il calcio, non può non visitare il Museo, per rivivere, passo dopo passo, frammenti di una storia leggendaria.