Il fatto che il Belgio si sia tirato fuori ed abbia dichiarato chiusi i campionati assegnando la vittoria al Bruges, non è piaciuto alla Uefa. E lo ha detto chiaro e tondo il presidente Ceferin che ha bacchettato la federcalcio belga, minacciando anche sanzioni, ma anche un avviso ai naviganti, ovvero le altre federazioni europee. “Non credo che sia la decisione giusta, perché la solidarietà non è una strada a senso unico. Non puoi chiedere aiuto e decidere da solo cosa ti sia più comodo. Chi dichiara ora la fine dei campionati può subire sanzioni. Il Belgio, e tutti gli altri Paesi che stanno pensando di non finire i rispettivi campionati, rischiano di non partecipare alle prossime coppe europee. Questo devono saperlo bene”. Ceferin si è poi espresso anche sulla ripresa delle coppe europee, Champions ed Europa League: “Il calcio senza tifosi non è chiaramente lo stesso, ma è meglio giocare con gli spalti vuoti che non giocare affatto. La gente vuole energia positiva, potrà vedere le partite in tv. Quando si giocheranno le coppe? Probabilmente a luglio o agosto, di certo non possiamo concludere questa stagione a settembre o ottobre”.
Ma a stretto giro è arrivata la replica della Federcalcio Belga attraverso un comunicato stampa. “Una riunione a distanza si è tenuta questo venerdì mattina per più di un’ora tra UEFA, RBFA e Pro League. Questa riunione costruttiva ha permesso ai leader del calcio belga di spiegare in dettaglio le ragioni sanitarie ed economiche della raccomandazione emessa ieri dal Consiglio di amministrazione Pro League e di contestare qualsiasi approccio che consisterebbe nel forzare una lega a continuare a competere con lo stato attuale di crisi sanitaria, pena l’esclusione dalle competizioni europee della prossima stagione. A favore della solidarietà nel calcio europeo, i nostri rappresentanti hanno chiesto un approccio variabile a questo concetto che consenta di tenere conto delle specificità di ciascuna lega. Una nuova riunione tra le stesse parti sarà programmata entro una settimana”.