E’ soddisfatto Claudio Ranieri. Due partite, sei punti e nessuno gol subito. Eppure l’Udinese non è stata avversario facile. “Abbiamo sofferto molto nel primo tempo, l’Udinese è stata molto pericolosa e non riuscivamo mai a fare quello che avevo chiesto. Debbo però fare i complimenti ai ragazzi che non si sono mai disuniti, avevo detto che sarebbe stata difficile e così è stato. I difensori? Fatta una grande partita, molto bravi Marcano e Jesus, nessuno poteva andare in sovrapposizione. Abbiamo fatto fatica nel raccordo e nel rompere la linea dei 5, non sapevo quanto avesse De Rossi di autonomia. Pellegrini ha giocato bene, poi magari faccio una formazione iniziale e già ho in mente in cambi, con Pellegrini la manovra è stata più fluida, con De Rossi avevo lo schermo su Mandragora”. Ma soprattutto Ranieri sorride per la ritrovata compattezza della squadra. “Dovevano ritrovare la fiducia, siamo in lotta per la Champions e a volte il nervosismo va alle stelle e ci si dimentica di essere una squadra. Ora lo siamo, siamo diventati altruisti. Zaniolo? Secondo me è una mezzala a tutto campo, non posso giocare con due centrocampisti che governano la squadra, la sua posizione viene anche occupata da Pellegrini che è più agile. Zaniolo riesce a sopperire a un ruolo non suo grazie alle sue competenze fisiche”.

Lotta Champions riaperta. “Tutte le squadre coinvolte sono in grande salute e servirà un particolare per andare in Champions. La scelta della prima punta? Non è stata una pretattica, avevo pensato di giocare con Pellegrini dall’inizio, ma quando penso alla partita, faccio i conti e peso quanto un giocatore può giocare. Sapevo che Daniele non poteva tenere tutti i 90’, si è immolato per farci fare gol. Se lo metto dall’inizio non posso metterlo più indietro. Ho dovuto mettere le due punte. Ci è mancato un uomo di raccordo, oltre a schermare il centrocampista basso gioca a 1-2 tocchi e cambia l’azione da difensiva in offensiva. Ho tolto Schick all’intervallo perché Dzeko non aveva giocato a Genova ma stavolta aveva fatto l’intera settimana di allenamenti. È il goleador principe, scelgo lui perché non è possibile che uno come lui sia sottomedia. Ci sta un anno meno prolifico, ma se lui ci regalerà soddisfazioni abbiamo più possibilità per arrivare dove stiamo lottando per arrivare. Se sto nella testa dei giocatori? Credo mi stimino e vogliano fare quello che chiedo loro. Vorrei di più, non mi accontento mai, ma va bene anche così. Ho cambiato il modo di pensare degli esterni, che non sono abituati. Ci riuscirò pian piano. Udinese calata con la pioggia? Credo che l’Udinese ci abbia messo in difficoltà nei primi 5-7 minuti, avevamo parlato molto del contropiede. Dovevamo essere pazienti, girando palla più velocemente di quanto fatto. Il palo è stata più una mischia gigantesca che altro. Sapevo che sarebbe stata una gara difficile. Avevo detto di essere intelligenti e non generosi, per non farci infilare in contropiede. C’è da dire che il gol è nato su una grande invenzione di El Shaarawy”. De Rossi, sempre a rischio, soprattutto il futuro. “Sono situazioni particolari, dipende da quello che si sente dentro, dire basta è difficile. Quando hai 30anni cominci a pensare a quanto ti resta da dare e questo ti porta a dare molto di più. Quello che vorrà fare Daniele lo farà bene. Credo che siano i risultati a parlare. La squadra vuole lottare per raggiungere la Champions League, standone fuori c’è nervosismo. I risultati aiutano a essere più distesi e uniti, anche durante gli allenamenti. Lavoro sotto ogni aspetto, portando la squadra a fare quello che voglio io. Si stanno sacrificando per fare quello che voglio io, lo faranno sempre meglio. Per raggiungere l’obiettivo”