Paolo Dani
Ha vinto la più forte, ha vinto la squadra che ha saputo disegnare il calcio migliore sotto il cielo d’Arabia. Ha vinto il Napoli che ha alzato al cielo di Riyadh la Supercoppa Italiana: 2-0 al Bologna. Un dominio netto, indiscutibile, figlio di una prestazione scintillante, fatta di gran calcio. I buoni propositi del Bologna, restano chiusi negli spogliatoio. Troppo fragile la formazione di Vincenzo Italiano per impensierire un Napoli che invece l’ha dominata scendendo in campo con la testa giusta, lasciando negli spogliatoi solo la pressione, facendo la partita, lasciando ai vincitori della Coppa Italia solo le briciole di una partita che non c’è stata, vista la superiorità tecnico, tattica e mentale della squadra di Antonio Conte. L’ha decisa una doppietta di Neres, imprescindibile, monumentale. Come tutto il Napoli.
Sblocca Neres Conte sai affida al tridente formato da Neres, Hojlund ed Elmas, con Matteo Politano impiegato sulla linea di centrocampo andando a presidiare la fascia destra. Sul fronte opposto Italiano conferma Castro, c’è Ferguson con Pobega in mezzo. Un primo tempo tinto d’azzurro, sin dal calcio d’avvio. Gli azzurri creano tanto, l’atteggiamento è quello giusto, Bologna troppo fragile. Ci provano Hojlund, McTominay e Neres, con il Bologna iompantanato nella propria metà campo, incapace di trovare varchi e geometrie. Merito del Napoli che ha coperto tutti gli spazi con una saggezza tattica che la sciolto come butto in padella un Bologna al quale è mancata concretezza. Il gol è la conseguenza di un dominio troppo marcato. Lo firma a cinque dall’intervallo Neres che, palla al piede, converge verso il centro prima di infilare Ravaglia con una conclusione all’incrocio dei pali.
Ancora tu Se la volontà del Bologna era di rientrare in partita, il Napoli ha spezzato subito le ali del sogno bolognese. Perché in avvio di ripresa, ancora azzurri a disegnare trame stellari. Squadra stretta, a regalare nulla all’avversario. Ma il Bologna non ha neppure il tempo per organizzare la controffensiva, che il Napoli raddoppia. Stavolta per una grave indecisione di Ravaglia che sbaglia completamente il disimpegno su Lucumì che viene graffiato dall’anticipo di David Neres, con il brasiliano che si ritrova a tu per tu con il portiere del Bologna e lo anticipa con un tocco morbido: 2-0. E’ il gol che taglia le gambe al Bologna che però ha cuore e non molla, ma è il Napoli a creare ancora un pericoso, ma stavolta Neres arriva in ritardo sul centro di Hojlund. Arrivano in cambi, conservativi per Conte (dentro Lang e Gutierrez), mentre Italiano fa spazio a Rowe, Dallinga, Immobile e Dominguez per sperare in un improbabile recupero. Improbabile perché il Napoli tiene il campo con grande saggezza e lucidità e sfiora il terzo gol con Politano che nel finale alza troppo un pallone che mewritava solo di essere appoggiato in rete. Una condizione fisica del Napoli pazzesca e nonostante le assenze una qualità immensa. E non si fa torto al Bologna con una considerazione del genere. Il Napoli l’ha preparata meglio e bene. Il Bologna ha faticato troppo, senza mai trovare lo smalto per fare male ad una formazione troppo bene messa in campo per rischiare di soffrire. Finisce 2-0, esultano Conte e i suoi. Forse fin troppo facile. Straripante, autoritario, un segnale fortissimo lanciato anche al campionato, perché questo Napoli può davvero fare male a tutti e difendere lo scudetto che porta sul petto. Supercoppa Italiana al Napoli. Al Bologna l’onore delle armi e 6.7 milioni che vanno alla finalista, mentre gli Azzurri si portano a casa 9.5 milioni. Oltre il trofeo, il terzo della sua storia. Che continua. E al triplice fischio di Colombo, esplode la festa Azzurra. Bella quanto meritata.






