Paolo Dani
Non solo Napoli-Milan, la vittoria azzurra, ma soprattutto le scintille tra Allegri e Oriali. Probabilmente storie vecchie, ruggini mai sopite dal tempo. Ed è stato un finale bruttissimo che ha rovinato la serata. L’episodio è accaduto intorno alla mezz’ora quando Rabiot ha colpito Politano a terra. Il Napoli ha chiesto il rosso, Zufferli ha fatto proseguire senza tirar fuori la miseria di un cartellino. E a quel punto è scoppiato il caos con Conte che ha urlato “Adesso basta” all’indirizzo dei milanisti. Poi, lo scontro verbale tra Lele Oriali e lo stesso Allegri, con il tecnico milanista che ha gridato “Siediti cog…ne, idiota e leccaculo”. Il tutto continuato a fine gara quando il gelo è rimasto stampato davanti alle telecamere. Conte a festeggiare e stringere la mano agli avversari, con Allegri che era già scappato negli spogliatoi. Durante le interviste Oriali e Conte hanno evitato altre scenate, con il milanista che ha etichettato l’episodio come “cose di campo”, mentre Conte ha preferito parlare solo della partita. Un episodio che rischia di costare caro ad Allegri visto che è finito sul taccuino degli ispettori federali. Si parla di offese personali ripetute e per Allegri potrebbe addirittura scattare la squalifica.
Il Napoli alza la voce e attacca Allegri, invocando l’intervento degli organi competenti. “La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan”, si legge nel comunicato, che entra nel dettaglio dell’accaduto: Allegri avrebbe “pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati”.
Episodio condannato dal presidente federale Gabriele Gravina: “L’aggressione verbale tra Allegri e Oriali è una figuraccia. Le sanzioni si applicano in caso di violazione del regolamento sportivo. Qui credo si tratti di un fatto culturale, bisogna riacquistare il senso dell’educazione. Purtroppo offendere sta diventando quasi normale, i movimenti delle panchine sono inguardabili e si è convinti che più si urla in panchina più si possano condizionare le decisioni di campo. C’è solo uno sconfitto all’interno di tutto questo, ed è il calcio”.






