Massimo Ciccognani
MILANO Così fa davvero male. L’Italia perde amaramente a San Siro contro la Norvegia (4-1) dopo un bel primo tempo, che aveva illuminato la notte grigia e piovosa di Milano. Il gol di Pio Esposito in un primo tempo giocato meglio dagli Azzurri che inseguivano la rivincita che non c’è stata. La Norvegia nel primo tempo ha controllato. è andata sotto, ma non si è mai disunita e nella ripresa è uscita fuori. Ha inserito le marce basse, Nusa ha trovato il pari con un mancino sul primo palo dopo aver eluso la sorveglianza di Politano e Di Lorenzo e poi è sceso in campo l’alieno, Erlinh Haaland che in appena un giro di lancette, l’ha indirizzata, regalando ai suoi altri tre punti e portato a casa l’ennesima vittoria. Imbattuta, a punteggio pieno, al mondiale con merito. E per finire, in pieno recupero, il gol di Larsen a sigillare un pesantissimno 4-1 finale. Per gli azzurri saranno playoff e giovedì scopriremo le nostre avversarie. Francamente nessuno pensava di ribaltare il pronostico, perchè neppure scomodando i santi si poteva immagine di fare nove gol per agganciare in extremis la qualificazione. Il ritorno di san Siro serviva per capire dove siamo, accrescere il pizzico di autostima che si era creato dopo le cinque vittorie di fila dell’era Gattuso. Invece il Meazza ha confermato che al momento la Norvegia è più forte dell’Italia, se vogliamo più opportunista, più cinica, capace di andarsi a cercare le occasiono e tramutarle in gol. Sotto questo aspetto l’esame è fallito, ma sapevamo che ci sarebbe stato da lavorare. E non è questione di assenze, perchè l’Italia ci ha provato, ma senza il guizzo decisivo, quello che ti cambia la storia di una partita. Pio Esposito si sarà fatto apprezzare da Haaland che aveva ammesso di non conoscerlo e stasera l’ha visto esultare, ma popi il norvegese, ha infilato due volte di fila il compagno di squadra Donnarumma. Ci hanno penalizzato gli errori in uscita, ma la Norvegia quando ha preso a girare come ha sempre fattop in queste qualificazioni, ha dimostrato di essere superiore all’Italia. In tutto, senza recriminazioni.






