Massimo Ciccognani
MILANO Stale Solbakken, ct della Norvegia, ha le idee chiare. Sa di affrontare un’Italia vogliosa di riscatto dopo la sconfitta di Oslo, ma non la teme. Tanto meno una clamorosa impresa azzurra. “Se penso possa andare male? No. Nessuno tra me e i calciatori ha esperienza di nove gol subiti. Avremmo dato tutto per stare in questa situazione, ora dobbiamo solo finire bene. Io non faccio ancora festa, sono ancora nella mia bolla. Non abbiamo ancora pianificato la festa. Ma non sarà un allenamento, sarà una partita vera con 60mila persone sugli spalti. Loro cercheranno anche una piccola vendetta, sarà un bel test per la nostra difesa”.
il pensiero torna alla partita dell’andata, ed è lì che ha capito che la Norvegia poteva farcela. “Nella prima partita con l’Italia, avevamo già vinto due gare in trasferta e per loro era la prima gara. Quella partita ci ha dato la forza mentale per le gare successive, avevamo una forte differenza reti e quello ci ha aiutato. L’Italia per me andrà comunque ai Mondiali, hanno una squadra forte e giocano con diversi sistemi”.
Ed infine, una stoccata a Gattuso che ha recriminato sui criteri di qualificazione. “Le regole sono queste dall’inizio, ho sentito Gattuso riflettere un po’ sulla differenza reti generale e non quella sugli scontri diretti. Ma io non ci ho pensato, ma capisco il suo punto di vista. Però puoi anche vedere il rovescio della medaglia: tutte le partite sono importanti e tante sono imprevedibili. Israele con noi era sull’1-1 dopo 55 minuti. Non siamo al Mondiale dall’età della pietra. Capisco il punto di vista italiano, forse altre nazionali hanno strade più facili ma ho troppe cose a cui pensare e non chiamerei Infantino per chiedere informazioni su questo”.
Il resto, vuole farlo vedere in campo.






