Salvo Savino *
L’ultima settimana del Napoli ha aperto numerose discussioni, che hanno riguardato diversi aspetti delle vicende azzurre. Il campo ha espresso due risultati, due pareggi: uno in campionato con il Como, ed uno in Champions League con i tedeschi dell’Eintracht Francoforte. Sulla base di questi due pareggi, neanche fossero state due sconfitte umilianti, sono partite critiche feroci, sono nate fazioni opposte sull’operato del tecnico, si è cominciato il solito percorso di autodistruzione che è tipico della città partenopea. Partendo dall’assunto che il calcio è argomento sul quale ciascuno è libero di avere le proprie opinioni, i propri gusti, anche se sarebbe utile e produttivo che si conoscesse a fondo la materia prima di esprimere concetti che vanno a toccare la tecnica e la tattica, argomenti che richiedono preparazione, credo che in qualche modo occorra prendere una posizione. La classifica del campionato esprime una realtà incontrovertibile, visto che il Napoli è primo, solitario, anche se le inseguitrici sono solo ad un punto. È presto, certo, ma siamo primi in classifica, e questo non può essere messo in discussione. Nelle ultime tre partite di campionato, il Napoli ha battuto la fortissima Inter (che è sempre la rosa migliore, la squadra più completa, ma quando il Napoli la batte per molti diventa quasi una squadretta), è andato a vincere sul difficile campo del Lecce (poi vittorioso in trasferta a Firenze ), e ha pareggiato con il Como, squadra giovane, veloce, di grande tecnica, ottimamente allenata da Fabregas. Un bilancio di 7 punti in tre partite: direi non male.
Discorso diverso per la Champions, dove, dopo la batosta rimediata con il PSV, non è arrivata la risposta che ci si sarebbe attesi: con l’Eintracht infatti, è arrivato un triste pari senza reti. Come dicevo prima, ora bisogna prendere una posizione: o si rema dalla stessa parte dell’allenatore, della squadra e della società , o ci si pone diversamente. Prima che qualcuno dica che le critiche sono costruttive, che non si è davvero tifosi se non si fanno emergere le difficoltà , che criticare è il giusto atteggiamento per chi ama una squadra, tengo a precisare alcuni punti: chiunque conosca il calcio, conosce il metodo di lavoro di Conte, sa quanto il tecnico salentino sia completamente immerso nel suo lavoro, quanto impegno continuo, intenso, egli metta ogni giorno in campo. È evidente che ci sono dei problemi: Il Napoli non ha un gioco fluido, segna poco, e soprattutto ha una quantità di infortuni che è diventata allarmante, troppi muscoli fragili, troppi affaticamenti, un’eccessiva lentezza nei recuperi e sulle cosiddette seconde palle. Sono convinto però che, come lo vediamo noi, lo veda anche il tecnico, e ovviamente sta adottando tutte le soluzioni in suo possesso per migliorare queste situazioni. Credo anche che la preparazione sia stata concepita per poter reggere i tanti impegni e soprattutto i tempi lunghi della stagione: signori, bisognerà correre anche in primavera, e li’ forse si vedranno i risultati della preparazione. La società , dal canto suo, credo non abbia nulla da rimproverarsi, avendo accontentato Il suo tecnico su tutta la linea o quasi, persino rimediando immediatamente, e con enorme sacrificio economico, allo sfortunato infortunio estivo di Romelu Lukaku, e non tutti i club lo avrebbero fatto.
I prossimi appuntamenti sono: una difficile trasferta a Bologna in campionato, e la gara casalinga con il Qarabag in Champions League. I tifosi devono scegliere da che parte stare: o, come dice il mister, ci si compatta intorno alla squadra, si fa corpo unico, ci si rende impenetrabili agli attacchi esterni, si condividono per amore i momenti gioiosi e quelli bui dei risultati negativi, o, in alternativa, si partecipa alla missione di colpire il Napoli, di pretendere spiegazioni tecniche e tattiche ad ogni partita non vinta, di voler cercare in tutti i modi di evidenziare solo i problemi, dimenticando la realtà , e cioè che, nonostante tutte queste difficoltà , il Napoli, lo ripeto, è in testa alla classifica in campionato ed é ancora tranquillamente in condizioni di superare il primo girone di Champions. Lo dico senza tema di smentita e senza indecisioni: io sono con il Napoli. Sono con il tecnico e la squadra, e sono certo che saranno in grado di superare le difficoltà che in questo periodo stanno creando qualche problema. Se posso augurarmi qualcosa, indipendentemente dalle posizioni che ciascuno è libera di prendere, vorrei che, sin dalla prossima partita, si vada allo stadio per sostenere la squadra, per cantare, per mostrare la propria vicinanza e l’essere un tutt’uno, ancora e sempre innamorati della nostra maglia. Si può non gradire Il risultato, non apprezzare il gioco sciorinato in campo, o le prestazioni dei singoli, ma a mio modesto avviso, sarebbe giusto criticare dopo, a freddo, fuori dal momento emotivo della partita, perché finché si è sugli spalti, fino a che la maglia del Napoli è in campo, per me la cosa giusta da fare è amare, e far sì che chiunque veda le immagini del Maradona, debba pensare che battere il Napoli resti un’impresa molto, ma molto difficile. Forza Napoli Sempre
*Scrittore, tifoso Napoli






