Stefano Sale *
Si gioca per vincere a rischio di perdere. Chissà se questo è ancora il mantra di Gasperini sulla scia del suo calcio a Bergamo. Almeno questo dicono i risultati finora. La Roma non pareggia mai. In campionato vince sempre in trasferta, qualche capitombolo strano in casa, soprattutto in Europa, ed ora subito dopo Sassuolo, arrivano anche i 3 punti col Parma in casa e mantiene la testa del campionato dopo 9 giornate. Non accadeva dall’era Garcia nel 2013. Tutto in un contesto decisamente anomalo. La squadra non esprime un calcio fluido, va a singhiozzo. Prestazioni altalenanti, giocatori ancora a mezzo servizio, segna col contagocce, senza attaccanti, senza un identità vera. Ma concede pochissimo. Una difesa attenta, a volte pure fortunata, con Mancini a guidare il pacchetto arretrato con sicurezza. Non è certo la Roma di Gasperini, l’opposto nei fatti, come se ci fosse ancora Ranieri su quella panchina. Eppure siamo la davanti a tutti. In passato ci sarebbero stati già i caroselli in giro per la città, invece è tutto bello tranquillo, un entusiasmo contenuto, da quarto-quinto posto. Grazie forse proprio a Gasperini, non più integralista, giochista, santone ed antipatico a tutti. È un Gasp diverso, adattato, che comunica coi toni giusti col nostro ambiente, bastone e carota, contundente quando serve, ma anche realista. È tutto ancora in costruzione ed indecifrabile. Mescola e rimescola, a volte puó sembrare che pecchi di fenomenite con stravolgimenti senza senso, ma secondo me sta sperimentando e rischiando, sapendo che solo così puó tirare fuori qualcosa da una squadra incompleta, senza giocatori con le sue caratteristiche. Ma aggiungo pure che non è infallibile, va supportato ma comunque criticato se serve. Campagna acquisti: concordata o no? Meno male che non è arrivato Sancho, sarebbe stata una catastrofe tecnica e finanziaria per la Roma. Con Wesley si comincia a vedere qualcosa, confido in El Aynaoui ma solo con i tre in mezzo, lo stesso vale per Pisilli. Le situazioni ambigue sulle fasce, i casi Angeliño e Tsimikas, gli attaccanti, gli infortuni e quant’altro. Di chi si fida Gasp veramente? al momento pochi. L’Europa League puó attendere, l’impressione è che i Friedkin puntano più a conquistare un posto in Champions, manchiamo da troppo tempo, servono soldi, banchetti e status al fianco dei potenti del calcio che conta. E allora ecco un altro esame tosto in campionato, a battagliare con la Milano sponda rossonera, i veri rivali con la nuova Juve di Spalletti. Se non ci saranno i soliti strani aiutini dovremmo giocarcela ad armi pari. A San Siro per vincere, sempre col solito rischio. Pareggio docet. Forza Roma!
*Roma Club Dublino, tifoso Roma





