LALIGA

Il Real vince il Clàsico e vola a +5

Mbappè e Bellingham piegano il Barcellona

Nella foto: l'esultanza di Juve Bellingham (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Massimo Ciccognani

E’ Blancos il cielo sopra Madrid, con il Clàsico che riprende la strada della Capitale. Lo vince il Real dopo 104 minuti di passione, agonismo, adrenalina allo stato puro, una intensità pazzesca. Finisce 2-1 per effetto delle reti messe a segno da Mbappè, Fermin Lopez e Bellingham. Un rigore per il Real prima assegnato poi revocato dal Var (giustamente per un fallo di Vinicius su Yamal), un gol annullato a Mbappè per mezzo scarpino in fuorigioco (giusto da regolamento, ma roba da pazzi perchè come dice Wenger così vengono penalizzati gli attaccanti), un rigore parato da Szczesny a Mbappè, un altro gol annullato a Bellingham sempre per fuorigioco. Succede di tutto al Bernabeu in un tardo pomeriggio di puro spettacolo, perché solo il Clàsico sa regalare certe emozioni.

Sblocca Mbappè Xabi Alonso recupera Hujisen, ma non gli esterni di difesa con Carvajal e Alexander Arnold in panchina ma senza un giorno di allenamento nelle gambe, costretto a schierare ancora una volta Valverde terzino. In mezzo, per rafforzare gli equilibri, sceglie Camavinga e Tchouameni con Arda Guler libero di spaziare, Bellingham alle spalle di Vinicius e Mbappé. Flick (in tribuna per squalifica), si affida alla qualità di Pedri, alla sapienza tattica di de Jong e davanti con Ferran Torres e Rashord c’è il fischiatissimo Lamine Yamal, protagonista volontario della vigilia (“al Real rubano”). Il Madrid parte subito forte, e dopo appena due giri di lancette Vinicius si procura un calcio di rigore che solo dopo una lunghissima revisione al Var, Cesar Soto Grado, revoca. Mbappè è ispirato, segna un gol da paura dalla distanza, ma la strozza resta in gola perché mezzo scarpino era in posizione irregolare e gol annullato. Ma il francese è ispirato, con lo sguardo segue la traiettoria del lancio nello spazio di Bellingham, e con un gran diagonale mette alle spalle del portiere blaugrana. Può esultare, e con il Bernabeu. Tchouameni è irreprensibile e non sbaglia una palla, davanti il Real, palla al piede, è una furia col solo torto di non concretizzare il volume di gioco e occasioni prodotte.

Botta e risposta Il Real domina ma non monetizza e il Barça trova con Fermin Lopez il pari dopo uno scambio corto con Rasford. La reazione del Madrid è istantanea come i nuovi bonifici. Militao è la torre che serve a Bellingham per firmare da due passi il sorpasso: 2-1.

Errore dal dischetto Il Real gioca meglio, non solo si diverte, ma diverte anche la sua gente. Bellingham mette in castigo Yamal, offuscandolo del tutto. Mbappè potrebbe chiudere i giochi, ma dal dischetto rallenta la sua corsa e permette a Szczesny di alzare in angolo. Il Barcellona vive di sussulti, la qualità è tutta nei piedi del Real. Altro gol annullato per fuorigioco, stavolta a Bellingham. Alonso richiama Vinicius in panchina e il brasiliano non la prende bene con una sceneggiata plateale. I blaugrana provano ad aumentare il ritmo nel finale, ma è tanto fumo, il muro Real regge e non si fa sorprendere. Al decimo di recupero il Barcellona perde Pedri per doppia ammonizione, poi si scatena una rissa che coinvolge le due panchine, prima e dopo il fischio finale, con Vinicius e Carvajal che zittiscono Yamal. E il Barcellona. Ma dopo 104 minuti di Clàsico, Cesar Soto Grado dice che può bastare. Dopo quattro sconfitte di fila, il Real torna a vincere il Clàsico che stasera vale tantissimo, perché Alonso vola a +5 sui rivali di sempre. Buenas noches si musìcos.