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Contro l’Inter servono orgoglio e dignità: e tre punti

Nella foto: Kevin de Bruyne (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Francesco Raiola

Domani pomeriggio al “Diego Armando Maradona” il Napoli tornerà in campo per una prova d’orgoglio: l’avversario è l’Inter e la posta in gioco non è solo la classifica, ma la dignità di una squadra che dopo la brutta prestazione in Champions sente la necessità di riscatto. La partita in Olanda ha lasciato una ferita – non solo per il risultato, ma per l’atteggiamento: adesso Conte chiede anima, concentrazione e la capacità di rialzarsi subito. Nel reparto titolare, le ultime indicano l’ipotesi di un 4-1-4-1 per il Napoli: in porta era in vantaggio Alex Meret prima della frattura ad un piede che lo costringerà a due mesi di stop. Quindi tra i pali, tocca ancora a Milinkovic Savic, mentre in difesa si dovrebbe andare con Giovanni Di Lorenzo terzino destro, Beukema e Alessandro Buongiorno al centro, e Leonardo Spinazzola a sinistra. Davanti alla difesa agirà Billy Gilmour con il compito di schermare e far ripartire, mentre nel quartetto offensivo dovrebbero esserci Matteo Politano e Kevin De Bruyne sugli esterni, affiancati da André‑Frank Anguissa e Scott McTominay. In attacco, Højlund non ce la fa, e allora topcca a Lucca. 

La squadra dunque scenderà in campo con la voglia di dimostrare che gli errori fatti sono stati soltanto una deviazione, non una tendenza. Il Maradona deve tornare ad essere un fortino, perché l’atmosfera può spingere oltre la tecnica: Napoli dovrà pressare alto, essere compatto nelle transizioni e saper sfruttare la velocità degli esterni e la qualità del centrocampo per mettere in difficoltà l’Inter. Ma attenzione: la concentrazione dovrà restare altissima, perché l’Inter non verrá in gita, anzi pronta a punire chi abbassa la guardia.

Ecco perché questa partita assume un significato ancora più grande: non è solo un big match, è un banco di prova per capire se il Napoli è davvero tornato o se dovrà ancora faticare per ritornare. Arbitro del match sarà Maurizio Mariani di Aprilia, al VAR Valerio Marini e Ivano Pezzuto. Domani sarà il momento della verità: per il Napoli un match da vincere non solo sul campo, ma anche nella testa. Rompere il silenzio della sconfitta e tornare protagonisti, con lo scudetto sul petto.