Massimo Ciccognani
UDINE Il fine giustifica il mezzo, vincente anche se non bella. E di questi tempi, poco importa. Serviva vincere per mettere il punto esclamativo sul playoff e l’Italia lo ha fatto battendo allo Stadio Friuli Israele per 3-0 al termine di una partita complicata, con l’Italia che ha pensato più a controllare, meno incisiva rispetto alle ultime prestazioni. E ha vinto, regalandosi la certezza del playoff. Va bene così.
Sblocca Retegui Un primo tempo al di là della noia, in un clima surreale (9965 spettatori), rattristito dalle alchimie di centrocampo, con un’Italia apparsa stanca, gioco lento e farraginoso, sempre in ritardo sulle seconde palle. Tradotto, quarantacinque minuti brutti, con i timidi tentativi di Retegui, Cambiaso e Raspadori, salvati nell’extra time da un calcio di rigore procurato e trasformato da Mateo Retegui. Gattuso ha scelto la difesa a quattro, con Di Lorenzo e Dimarco esterni, Mancini e Calafiori centrale davanti a Donnarumma. Nei tre in mezzo Locatelli vince il ballottaggio con Cristante e affianca Barella e Tonali. Davanti confermato Retegui con ai lati Cambiaso e Raspadori. L’Italia ha faticato a fare gioco, contro Israele ben chiuso dietro, buon palleggio e controgiochi pericolosi che in due occasioni hanno fatto tremare il “Friuli”. Nel finale azzurri più distesi che hanno provato a creare, fino al gol di Retegui col quale si è andati al riposo.
La chiude Mateo Alla ripresa c’è Pio Esposito per Raspadori, con Gattuso che passa alla difesa a tre, cercando maggiore consistenza in mezzo al campo. Un altro brivido sulla schiena con Israele che ha sfiorato il pari con la conclusione di Gloukh smanacciata da Donnarumma. L’Italia si scuote, gioca palla a terra, verticalizza meglio, ma per trovare il raddoppio serve un’altra giocata di Mateo Retegui che ruba palla al limite e con un destro chirurgico, va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali. E allo scadere arriva anche il terzo gol, con Gianluca Mancini che sigilla il match. E’ il 3-0 che chiude i giochi e permetterà nelle gare contro Moldova e Norvegia di perfezionare schemi e meccanismi e rodare il motore in vista del ben più importante appuntamento del 26 e 31 marzo quando in palio ci sarà la partecipazione al mondiale.
