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“Gruppo forte, vogliamo andare al Mondiale”

Cristante ritrova l'azzurro e garantisce il massimo per raggiungere l'obiettivo

Nella foto: Bryan Cristante (foto Daniele Buffa/Image Sport)

L’Italia ci crede e vuole i Mondiali, parola di Bryan Cristante alla vigilia del doppio impegno contro Estonia e Israele. Dalla sala stampa di Coverciano, il centrocampista della Roma, si è detto raggiante per questa nuova chiamata in azzurro. “Ho visto mister Gattuso carico, l’ambiente è carico. Stiamo lavorando nel modo giusto, con l’intensità giusta e con le idee giuste. Ci sono tutte le possibilità di fare un bellissimo percorso. Abbiamo un gruppo forte, stiamo lavorando davvero benissimo e c’è grande attaccamento alla maglia. Gattuso ha scritto la storia di questa Nazionale e trasmette questa voglia. Sui passi falsi, purtroppo non c’è la soluzione. Ci sono stati vari episodi, a volte anche un po’ di sfortuna. Soprattutto il cammino verso lo scorso Mondiale, a volte c’è anche la componente sfortuna. Il mister è sempre stato un trascinatore, dà più del 100% negli allenamenti e questo l’ho ritrovato anche in Nazionale. Il gruppo è cresciuto, ci sono tanti ragazzi giovani con esperienza a livello europeo, qualche anno in più aiuta sempre. C’è più esperienza e una consapevolezza diversa, questo in gare delicate aiuta”.

Una porta aperta verso la pace in Medio Oriente, e Cristante si è detto fiducioso. “E’ una bella notizia, è ciò che volevamo tutti e speriamo a Udine lo stadio possa riempirsi, abbiamo bisogno dei nostri tifosi per avere una marcia in più”.

Cammino in salita, ma Cristante sul Mondiale ha idee chiare. “Vogliamo, dobbiamo andarci. Pensiamo partita dopo partita, poi si vedrà se sarà primo posto o playoff. Tornare in Nazionale per me è un orgoglio, è sempre un obiettivo essere qui. Bisogna sempre passare dal club per raggiungerla. Credo sia fondamentale il merito, la Nazionale è la cima, l’obiettivo da raggiungere. Per giocare in Nazionale devi avere anche una certa esperienza, un certo numero di partite. Credo sia giusto premiare il merito, chi sta facendo bene. Poi magari deve esserci anche spazio per i giovani, per iniziare a farli crescere, ma credo che alle fondamenta debbano esserci giocatori che dimostrano e che hanno dimostrato di essere importanti nei rispettivi club”.