Guglielmo Guidi
Cancellato il derby e un inizio di stagione non propriamente brillante, la Lazio è ripartita dopo le sconfitte con Sassuolo e Roma, battendo a Marassi il Genoa rilanciandosi in classifica. Sabato, nell’anticipo delle 15, arriva all’Olimpico un Torino mal messo in classifica, solo quattro punti, ma che proprio su questo terreno ha conquistato tre punto d’oro e insperati contro la Roma. E poi c’è il fattore Marco Baroni che in estate ha lasciato la Lazio per abbracciare il progetto Toro. I risultati finora lo bocciano inesorabilmente perché al netto della clamorosa vittoria contro la Roma, i granata continuano a palesare parecchie incertezze sul piano del gioco. La sconfitta di Parma non ha aiutato i granata a risollevarsi, e la trasferta romana contro i biancocelesti di Sarri, arriva nel peggior momento perché potrebbe segnare un solco profondo sulle ambizioni granata, non ultima la panchina di Baroni. Che trema.
Davanti una Lazio che sul campo ha risposto con carattere e qualità, imponen dosi con irrisoria facilità a Marassi contro il Genoa, intenzionata a cavalcare l’onda di un ritrocato entusiasmo che nel calcio è la migliore delle medicine per debellare i problemi che nel recente passato si erano creati in casa Lazio. Il ritorno al gol di Castellanos, la ritrovata vena di Zaccagni, una difesa tornata ermetica, sono gli ingredienti giusti per continuare nel processo di crescita. La differenza dei valori in campo è notevole e pende tutta dalla parte dei biancocelesti, ma attenzione a Simeone e compagni, vogliosi di dare un calcio alla crisi. L’Olimpico come terminale, trampolino per la Lazio.






