Salvatore Savino *
Le prime due partite di campionato di serie A hanno dato una risposta chiara: il Napoli le ha vinte, pur con tutte le difficoltà del caso, e questo, per gli amanti delle statistiche, significa che la squadra azzurra viaggia con tre punti in più rispetto alla scorsa stagione, quella che ha portato allo scudetto soltanto qualche mese fa. Ora è ovvio che questo non è un dato che può essere considerato come parametro, visto l’esiguo numero di gare su cui si basa, ma dà la possibilità di fare qualche considerazione: Innanzitutto, rispetto allo scorso anno, c’è stato un mercato non solo importante per quantità e qualità dei calciatori che sono arrivati a Napoli, ma anche molto anticipato. Lo scorso anno, alcuni calciatori, fondamentali per lo sviluppo del gioco di Conte, uno per tutti Romelu Lukaku, arrivarono negli ultimi giorni di calciomercato, non avendo quindi modo di svolgere la preparazione nei ritiri. Quest’anno, invece, la società si è mossa diversamente, anticipando i tempi e fornendo all’ allenatore la rosa quasi completa prima della partenza per Dimaro. Per un tecnico del valore di Antonio Conte, avere la possibilità di avere la rosa completa già dall’inizio del ritiro è importantissimo, e se ne vedono infatti già i risultati. La rosa più ampia mette anche lo staff tecnico nelle condizioni di poter meglio distribuire i carichi e dosare le forze, per essere nelle condizioni migliori per affrontare le tante competizioni che questa stagione vedranno il Napoli protagonista. Oltre alle rotazioni decise dall’allenatore, la cosa più ampia è utile per sopperire agli infortuni, che possono capitare nel corso della stagione, e questo inizio torneo ci ha già purtroppo fornito casi da analizzare: Lukaku si è infortunato, in maniera purtroppo seria, nell’ultima amichevole a Castel di Sangro, e la società si è mossa con un investimento di enorme rilievo, in termini economici ma anche qualitativi, acquistando Hojilund. A campionato iniziato e mercato chiuso però, sono arrivati gli infortuni di Neres e Rrahmani: sarà compito ora dell’allenatore trovare le sostituzioni giuste, le più adatte al suo disegno tattico. Si è vinto lo scudetto, e questo stempera tanti discorsi, ma io continuo ad interrogarmi sull’eccessivo numero di infortuni muscolari che hanno colpito in passato e colpiscono adesso i calciatori in maglia azzurra.
La sosta per le nazionali ci toglie il nostro appuntamento settimanale con la squadra del cuore, ma, soprattutto, crea sempre danno ai Club. Tra viaggi, rientri, possibilità di infortuni, anche a causa del cambio repentino di metodi di preparazione e di alimentazione. Sarebbe opportuno trovare, a livello internazionale, una sessione dedicata alle nazionali, concentrando in un solo periodo gli impegni internazionali. Concentriamoci sulla ripresa del campionato, che vedrà il Napoli impegnato nell’anticipo del sabato sul difficile campo del Franchi, contro una Fiorentina tornata nelle mani di un tecnico di esperienza come Stefano Pioli. Dovesse ripetere l’assetto tattico già visto nella partita precedente, la Viola potrebbe proporre il doppio centravanti, con Kean affiancato da Piccoli. In quel caso bisognerà vedere come Conte intenderà contrapporsi in campo, se vorrà proporre i quattro centrocampisti o riproporre il 4 3 3, ma l’assenza di Neres mi porta però a pensare che riproporra’ l’assetto iniziale visto con il Cagliari. Concludo con una domanda che mi pongo da tempo, e alla quale non riesco in alcun modo a dare risposta: in una vecchia pubblicità in bianco e nero, degli anni ’70, parlando dell’acquisto di elettrodomestici, un commerciante si rivolgeva all’acquirente dicendogli:” ma lei è incontentabile!” e l’uomo rispondeva: “sempre!” Ora, e questa é la mia domanda: perché, se il Napoli è campione d’Italia, quindi ha vinto un titolo pochi mesi fa, ed ha fatto poi un mercato che, la quasi totalità di chi conosce il calcio, reputa di ottimo livello, tra cui un fuoriclasse come DeBruyne, ed ha anche vinto le prime due gare di campionato, eccetera eccetera…dicevo: perche’ devo leggere e sentire, da chi dice di tifare per il Napoli, che abbiamo ceduto Raspadori ad un prezzo basso, che Lucca non è all’altezza, e sembra un ossimoro per uno di due metri, che tutto quello che fa il Napoli è scadente, mentre quel che fanno le altre squadre è sempre migliore? So che la mia domanda non avrà mai risposta, ma questo resta uno dei motivi, a mio modo di vedere, per cui a Napoli, nel calcio come in tanti altri settori, si vincerà sempre molto meno di quanto si potrebbe. Il senso di criticare sempre la propria città, la propria squadra, quasi con la nascosta ambizione che le cose non vadano benissimo per dire che loro lo avevano detto, è una cosa che non comprendo né accetto, da tifoso del Napoli. Tutti liberi di esprimere le proprie opinioni, ci mancherebbe, ma almeno provassero, qualche volta, a non criticare solo e sempre. Eppure, a me sembra facilissimo: basta dire tre paroline sole, sussurrandole o gridandole a squarciagola: “Forza Napoli Sempre!”. Visto? Non occorre molto, basta amare.
*Scrittore, tifoso Napoli