Paolo Dani
Il Milan riparte, nel nome di Massimiliano Allegri. Destinazione Paradiso, che tradotto significa accesso in Champions. Poi, si vedrà. Domani si inizia da San Siro contro la Cremonese e Allegri ci tiene a tenere alta l’attenzione. “Domani iniziamo la stagione: è una partita importante e c’è molta curiosità, anche da parte mia perché rientro in panchina dopo un anno. I tifosi sono importanti, siamo contenti dell’affetto ricevuto contro il Bari: tutti insieme dobbiamo iniziare un percorso che ci deve portare a marzo in una posizione ottimale di classifica, perché è a marzo che si decide la stagione e ci dobbiamo arrivare nelle migliori condizioni. Sono molto contento del gruppo, sia dal punto di vista tecnico che morale: il gruppo sta diventando una squadra. Domani partita complicata, difficile: le prime partite di campionato sono sempre le più difficili, perché la condizione non è ottimale e c’è il mercato aperto. Bisognerà essere centrati. Le squadre di Nicola sono sempre rognose, stringono gli spazi, ci vorrà pazienza”.
Per Max alla base del successo c’è il lavoro settimanale. “Dico sempre che in campionato bisogna viaggiare come una crociera. Non bisogna andare troppo veloce, ma rimanere costanti. L’anno prossimo lo sappiamo tutti: dobbiamo tornare a giocare la Champions senza porci limiti, e questa cosa potremo farla solo curando voglia, lavoro e dettagli in allenamento. Dovremo essere una squadra con grande rispetto di tutti, perché le partite vanno vinte sul campo, domani mica partiamo da 2-0. Quindi per ottenere risultati devi essere umile e intelligente. Tutte le partite saranno difficili, ci vorrà grande rispetto di tutti. Non ho linee guida, ma cose normali del calcio: quando hai la palla devi fare gol, quando non ce l’hai devi saper difendere. Perché è la differenza reti che conta”.
Soddisfatto degli acquisti, in particolare di Modric. “La società ha fatto un buon lavoro sul mercato, sia in entrata che in uscita. Sono arrivati giocatori giovani, di grande prospetto e qualità. C’è condivisione sugli obiettivi per la squadra. La società è attenta e vigile. Mancano ancora 10 giorni di mercato. Ma poi oggi l’importante è la partita. Sono molto contento di tutti i ragazzi che ho a disposizione. Quanto a Luka, parlare tecnicamente di Modric non c’è n’è bisogno, lo dimostra la carriera. Gioca più la palla d’esterno che d’interno e lo fanno in pochi. È un ragazzo con grande umiltà. Non può avere la fisicità di 10 anni fa, ma insieme lo gestiremo al meglio. Sta molto bene a livello fisico”.
Allegri è carico, il Milan, pure. “Faccio questo lavoro con grande passione e sono molto contento. Domani è un problema: è un anno che son fermo e non so come mi comporterò. Speriamo di non fare troppi danni… Ripetere l’impresa del Napoli dello scorso anno? Non è che c’è Allegri e il Milan vince. Bisogna lavorare insieme. Io ho imparato una cosa: nelle grandi società, non conta l’allenatore, ma conta il club. Conta la storia del club, che va rispettata in tutti i sensi. E bisogna sentirne addosso la responsabilità. Si deve lavorare per non sbagliare, questo ti alza l’attenzione e la tensione. Il Milan, che è sopra tutto e sopra tutti, deve tornare in Champions l’anno prossimo. Le chiacchiere le porta via il vento e le biciclette i livornesi. Bisogna far parlare il campo. Nel calcio si deve saper gestire bene l’imprevisto. Per tanti anni ho iniziato con una idea in testa e poi l’ho cambiata. L’anno scorso sono successe tante cose, so che si deve migliorare”.
Ma adesso, parola al campo. Lo impone Allegri.