Armando De Paolis
Nicolò Barella è il faro dell’Inter, uno, se non il miglior centrocampista italiano, che ha richiamato l’attenzione di grandi club europei, a cominciare dal Real Madrid. Perché Barella è l’anima dell’Inter. Rispetto a De Bruyne, ha sei anni in meno, ma ha acquisito tanta di quella esperienza con l’Inter e con la Nazionale, con la quale è diventato campione d’Europa nel 2021 nella splendida notte di Londra. Cagliaritano, uno dal carattere tosto, che si è fatto nelle giovali rossoblù dove da subito si è visto subito che sarebbe diventato un grande calciatore. Due finali Champions con la maglia dell’Inter e un conto da saldare con la sorte per quella Coppa dalle Grandi Orecchie solo sfiorata e la maledetta notte di Monaco contro il Psg da dimenticare. Per l’Inter, passata dalle cure Inzaghi a quelle di Cristian Chivu, è l’anno del rilancio, dopo una stagione che ha visto in nerazzurri in corsa fino alla fine su tutti i frionti, ma che ha partorito il nulla. L’amarezza metabolizzata, la ripartenza con la consapevolezza di potersi giocare tutto in una stagione chaeappare più equilibrata rispetto alla precedente, ma con la stessa voglia di tornare a splendere.
Dai suoi piedi dipende molto del futuro dell’Inter. Ha scelto il nerazzurro per vincere, allontantando il richiamo delle sirene europee che da tempo hanno inserito il suo nome nella lista della spesa. Ha scelto l’Inter perché Appiano è casa sua, perché al suo arrivo lo hanno accolto come un figlio e adesso come tale, vuole ripagare quell’amore con la stessa moneta. Che, tradotta in soldoni, significa vittorie. Riprendersi lo scettro di campione d’Italia, tornare a giocare la Champions con la convinzione di poterla portare a casa. Barella c’è e all’Inter ha già indicato la strada.