Massimo Ciccognani
Anche la seconda italiana torna a casa: la Juve gioca, lotta per un tempo, poi si arrende alla classe del Real Madrid che vola ai quarti di finale. Decide a inizio ripresa Gonzalo Garcia, terza rete in questo mondiale per il baby del Castilla. Una bella Juve, tenace, combattiva, capace di giocare mezz’ora ad alto livello, sfiorando il vantaggio con Kolo Muani, per poi subire alla distanza il ritorno dei quindici volte campioni d’Europa, che una volta alzato ritmo e baricentro, hanno indirizzato la partita. Juve a casa, Real ai quarti dove attende la vincente di Dortmund-Monterrey.
Yildiz c’è, Mbappè in panchina
Real e Juve se la giocano in maniera speculare, con  lo stesso atteggiamento tattico, 3-4-3. Nei bianconeri, Tudor affida la prima linea a Kolo Muani con alle spalle Yildiz e Conceição. In mezzo Locatelli e Thuram, con Alberto Costa a destra e Cambiaso dalla parte opposta. Dietro c’è Rugani con Kalulu e Kelly a proteggere Di Gregorio. Nel Real, ancora out Mbappè che ha recuperato dalla gastroenterite, ma parte dalla panchina, Davanti c’è la conferma di Gonzalo con Vinicius e Arda Guler. In mezzo Valverde e Bellingham con Alexander Arnold e Fran Garcia esterni. Nella difesa a tre, c’è l’ex Huijsen con Tchouaméni e Rudiger. All’Hard Rock Stadium di Miami, fischia il polacco Marciniak.
La Juve parte bene, poi esce fuori il Real
Un’altra partita rispetto a quella giocata contrto il City, nion solo per il risultato, quanto per l’atteggiamento. La Juve inizia infatti meglio, complice un Real che parte basso e d’attesa. Così la Juve prende campo e crea subito una ghiotta palla gol cin Kolo Muani che solo davanti a Courtois alza troppo la conclusione. Gioca bene, compatta dietro, decisa in mezzo al campo, illuminata dalla classe di Yildiz. Dai suoi piedi partono le occasioni migliori, a cominciare da quella, descritta, nion sfruttata da Kolo Muani. Il Real difende alta e lascia troppo spazio ai bianconeri che ne approfittano. Yildiz ci prova con una giocata personale deviata da Tchouameni. Mezz’ora di Juve, poi, ecco il edal, con la squadra di Alonso che cambia marcia. Valverde manda al tiro Bellingham, ma Di Gregorio è attento. Poi, è lo stesso Valverde a provarci con una conclusione da fuori e seconda deviazione importante per Di Gregorio.
Gonzalo Garcia ci mette la testa
Adesso il Real alza il baricentro e pressa alto, la manovra è più fluida e veloce. Bellingham fa suonare il campanello d’allarme e costringe Di Gregorio all’intervento a terra. Occasionissima per Huijsen che raccoglie un pallone fuori area e di destro la indirizza all’angolino, ma anche stavolta Di Gregorio c’è. Il Real insiste, non fa respirare la Juve e il Real passa: Alexander Arnold la mette in mezzo col contagiri per la testa di Gonzalo Garcia, e stavolta Di Gregorio può nulla: 1-0 Real. Cambia Tudor che inserisce Kostic e Nico Gonzalez, ma i bianconeri soffrono lo sprint e la qualità del Real ed è ancora Di Gregorio a salvare sulla rovesciata da due passi di Valverde. Entra Mbappè dopo il ricovero per gastroenterite, e si vede lontano un miglio che è distante dalla condizione. Tudor toglie Yildiz per Koopmeiners e la scelta è incomprensibile perché è difficile per questa Juve rinunciare alla qualità del turco. Il Real adesso è padrone del campo anche se la Juve non molla. Azione di prima dei blancos che vanno al tiro con Arda Guler, gran mancino con Di Gregorio a salvare ancora. Spazio anche per Modric per un finale che nion cambia il canovaccio di una gara che il Real ha saldamente i pugno. E la vince volando ai quarti. Per la Juve un addio mesto, ma con qualche indicazione importante per Tudor.