ITALIA

Il Mondiale non può attendere

Nella foto: Rino Gattuso (foto Salvatore Fornelli)

Massimo Ciccognani

Si chiude un ciclo, quello legato a Luciano Spalletti, se ne apre un altro, nel nome di Rino Gattuso, uno che l’azzurro lo conosce bene avendo vinto con  l’Italia un titolo di Campione del Mondo nel 2006. Ma adesso inizia un’altra storia, molto più complicata, perché quell’Italia di una volta, il Mondiale se lo è dimenticato da tempo. Ne ha falliti due, nel 2018 in Russia e nel 2022 in Qatar. Non si può fallire anche il terzo, ormai vicino visto che si gioca il prossimo anni in Stati Uniti, Canada e Messico. 

La situazione non è delle migliori, anche stavolta, con il rischio playoff che fa venire solo i brividi a nominarli dal momento che Svezia e Macedonia del N ord ci hanno uccellato nelle ultime due edizioni, chiudendoci in faccia la porta mondiale. La sconfitta in Norvegia, l’esonero di Spalletti e l’arrivo di Ringhio, per ribaltyare una situazione difficile. Primo posto teoricamente ancora possibile, ma c’è da battere la Norvegia al ritorno ma soprattutto segnare tanti gol perché la differenza reti è tutta dalla parte dei nordici.  Gattuso è stato preso per questo, per ridare il mondiale alla nostra nazionale, per allontanare l’onta di una clamorosa eliminazione nell’anno in  cui la rassegna oriodata è stata allungagta a 48 squadre.

No, non può essere e non lo sarà mai, per dirla con le parole di Gattuso che pensa positivo, allongtanando sul nascere false paure che non fanno bene a nessuno.  Non sarà solo, Rino, perché accanto avrà Gigi Buffon e Leonardo Bonucci, due che sanno come si vince e che lo aiuteranno in questo percorso. Noi ci crediamo, soprattutto crediamo in una federazione che troppo spesso deve fare i conti con l’incapacità dei nostri club di puntare sui giovani. Meglio calciatori affermati, per vincere subito. Ma così si fa solo il male dell’azzurro. Gattuso ha fatto riferimento alle nazionali giovanili che sgtanno facendo molto bene, ma di questi ragazzi, in pochi arrivano all’altare della Nazionale maggiore. E allora, è il momento di cambiare, invertire la rotta, perché da settembfre in poi, si deve fare l’Italia. Saranno tutte finali, tutte partite da vincere per provare a ribalgtare un pronostico che oggi neppure ci vede. Facciamo ricredere tutti, diamo la svolta al nostro calcio. Insieme, uniti, si può. 

Perché l’unione fa la forza, perché bisogna sapere credere in un futuro diverso, per scrivere un altro capitolo di storia della nostra nazionale, che non  può più essere offesa e maltrattata. In campo chi merita, chi corre, chi lotta, chi suda, chi non si arrende mai. Questo chiediamo a Gattuso, di dare all’Italia quel carattere che lo ha sempre contraddistinto da sempre. E allora forza, andiamo a cominciare. L’America non può attendere.