SERIE A

Fiorentina, vittoria inutile sul Bologna

Nella foto: esultanza Moise Kean (foto Matteo Papini/Image Sport)

Robert Vignola

Vittoria poco convincente e sostanzialmente inutile ai fini della classifica per la Fiorentina, che ha solo la soddisfazione di battere l’ex Italiano: poca roba. Bologna spazio per la coppa vinta in settimana e la visione plastica, in campo, di ciò che può essere migliorato: molto. 

L’avvio è subito molto mosso: Ndoye a destra ne semina un paio e mette in mezzo, Castro viene chiuso al momento del tiro e sulla ribattuta la conclusione di Miranda viene deviata in corner. La via centrale è invece quella preferita da Parisi: percussione, tiro sporcato in maniera tale che Skorupski è spiazzato e l’equilibrio rotto, ancora prima del quarto d’ora. Subito reazione rossoblù con Ndoye, che costringe De Gea a rifugiarsi in angolo. Anche Castro si fa vedere trovando due volte in mischia la respinta della difesa. Palladino perde Comuzzo, dentro Pongracic. Fabbian in contropiede prova la via della porta: pallone largo. Dall’altra parte Skorupski deve uscire al limite per anticipare Gosens. L’intervallo arriva con la sensazione che la partita debba ancora dare il meglio di sé.

Dallinga al posto di Castro è la mossa studiata dallo staff di Italiano, seguita dagli inserimenti di Orsolini e Dominguez per Cambiaghi e Fabbian. Il gol arriva sull’asse dei nuovi entrati: cross di Orsolini e spizzata di Dallinga per l’1-1. Immediata la reazione viola: nuova percussione di Parisi, ribattuta fantozziana di Skorupski sui piedi di Richardson che segna il nuovo vantaggio gigliato. Ma è ancora Bologna: Dominguez ispira Ndoye, giocata da sballo dello svizzero che mette Orsolini nelle condizioni di pareggiare ancora. Moro e Holm rilevano Freuler e Calabria per il finale. Subito dopo anche Skorupski si fa perdonare, chiudendo su Kean liberato da Mandragora. Ma poco dopo a Kean riesce il tap-in: sul lancio in campo aperto il gol arriva. Esce Pongracic per Colpani nel finale viola, nel convulso finale viene espulso Miranda e finisce sostanzialmente qui.