SERIE A

Napoli, serve lo scatto scudetto

Contro il Torino, la prima di cinque finali

Nella foto: Antonio Conte (foto Salvatore Fornelli)

Francesco Raiola

Arrivato a cinque giornate dalla fine, il Napoli si gioca tutto. Il k.o. dell’Inter a Bologna ha riaperto una porta che sembrava chiusa: ora la squadra di Antonio Conte è prima a pari punti con i nerazzurri, e domenica contro il Torino ha l’occasione di mandare un segnale fortissimo. La stagione dei partenopei è stata una montagna russa di emozioni dopo la stagione balorda del post scudetto: l’inizio caotico con Rudi Garcia, l’esonero, la parentesi di Mazzarri, Calzona e poi la svolta con Conte, chiamato a sistemare una macchina inceppata. Il tecnico salentino non ha fatto magie, ma ha restituito al gruppo un’identità: ora il Napoli corre, lotta, soffre da squadra. La linea difensiva è tornata compatta, il centrocampo ha recuperato geometria e intensità, e in attacco c’è un Lukaku finalmente presente, fisicamente e mentalmente. Il Napoli non è freschissimo, e si vede. Alcuni uomini chiave – come Di Lorenzo, Anguissa o Olivera – arrivano da mesi di utilizzo continuo e hanno pagato dazio sul piano della brillantezza. Ma Conte ha lavorato sulla gestione degli sforzi, limitando il turnover solo quando strettamente necessario e chiedendo alla squadra compattezza e lettura tattica più che esplosività. Il rientro in forma di giocatori come McTominay e il recupero pieno di Raspadori sono stati fondamentali. Anche Lobotka, apparso spento a tratti durante l’inverno, ha ritrovato ritmo e visione. Meret, spesso criticato, ora risponde con parate silenziose ma pesanti. In panchina ci sono alternative affidabili: Gilmour resta un’opzione tecnica importante per cambiare il volto del centrocampo, e anche Spinazzola potrebbe trovare spazio se Olivera dovesse essere preferito a Rafa Marin come difensore centrale. 

Ciò che più impressiona è la ritrovata tenuta mentale. Questo Napoli è meno scintillante di quello di Spalletti, ma probabilmente più maturo: sa soffrire, sa adattarsi all’avversario, e non perde la testa. Contro il Monza ha vinto una partita sporca, difficile, in cui un anno fa probabilmente avrebbe perso punti. L’atteggiamento è figlio di Conte, certo, ma anche del lavoro interno di spogliatoio: Di Lorenzo è un leader silenzioso ma presente, Anguissa un punto di riferimento costante, Lukaku si è calato nel ruolo di leader, con il peso dell’attacco addosso, considerando anche l’assenza prolungata di David Neres. L’ambiente è tornato a credere: i tifosi, per settimane divisi e delusi, ora riempiono gli spalti e spingono con entusiasmo. Lo stadio Maradona sarà una bolgia domenica sera, e la squadra lo sa. Ennesimo sold out stagionale. Conte ha chiesto un cambio di passo anche tattico: meno fraseggio sterile, più attacco diretto. Politano è diventato fondamentale nel portare palla verso l’area, McTominay accompagna l’azione come incursore, e Lukaku funge da boa per liberare gli spazi. Il Napoli è meno spettacolare, ma più concreto. La difesa è il reparto che ha fatto il salto di qualità maggiore: Rafa Marin e Rrahmani con il Monza hanno funzionato, e Meret dà sicurezza. Anche il lavoro degli esterni, Di Lorenzo e Olivera, è stato cruciale: non solo spinta, ma attenzione costante nel coprire gli spazi. Un sistema molto “contiano”, ma adatto a una squadra che non può sbagliare. Antonio Conte ha ricucito lo strappo tra squadra e città. È entrato con decisione, senza sconti. Ha chiesto sacrificio, serietà e compattezza. E il gruppo ha risposto. Con lui, il Napoli ha fatto il vuoto dietro e ora guarda negli occhi l’Inter, sapendo di potersela giocare fino all’ultima giornata.

La partita contro il Torino è il primo dei cinque gradini finali: non decisiva, ma fondamentale. Il Napoli non può sbagliare. E sa di avere, finalmente, le carte per non farlo. Nella probabile formazione di domani, davanti a Meret dubbio Rafa Marin-Olivera centrale, con Spinazzola che potrebbe essere confermato come terzino, in mediana torna titolare Anguissa con Lobotka con Politano e McTominay più larghi sulle fasce, con Lukaku e Raspadori in avanti. Nel Torino in dubbio Vlasic e Ricci usciti malconci in settimana, squalificato Gineitis. In difesa davanti a Milinkovic-Savic, torna Coco in coppia con Maripan, esterni Biraghi e Waluckiewicz, in mediana con Linetty e  Ricci che dovrebbe comunque farcela, ci potrebbe essere Tameze, con Casadei ed Elmas alle spalle di Adams. Fischio di inizio alle ore 20.45. Arbitro del match il sig. Mariani di Aprilia.