Stefano Sale *
Claudio Ranieri non le manda a dire. Parole feroci a scandire il pensiero dei tifosi romanisti. Un arbitraggio scandaloso quello visto ieri sera allo stadio Do Dragao di Oporto. Un deja-vù sulla falsariga di quella brutta serata di qualche anno fa che ci costó l’accesso ai quarti di finale di Champions League. Meno male che c’è Claudio che ci mette la faccia, in campo e fuori. Quel dirigente che Mourinho avrebbe voluto al suo fianco quando lottava da solo contro tutti. Intanto si sarebbe evitato tante squalifiche. Ma anche Ranieri è un allenatore solo. Come lo era De Rossi. Al suo fianco oggi c’è lui stesso, il futuro dirigente appunto. Chissà cosa dirà ora la società. Gli prenderanno le parti? O sarà il solito silenzio?
Da vedere anche se una società qui esiste realmente. Dalla notte funesta di Budapest li abbiamo sentiti solo due volte, culminato con l’annuncio di tanti successi e trofei con l’attuale allenatore del Southampton. Ieri sera se in panchina ci fosse stato Mourinho chissà cosa sarebbe successo. Intanto Claudio si è fatto portavoce di una situazione che va avanti da molto quando c’è di mezzo la Roma. Non siamo rispettati perchè non c’è nessuno che tutela i nostri interessi. I cartellini gialli dati a Saelamakers e Kone sono totalmente inventati da regolamento. Il calcione che prende Dybala e lo costringe a uscire non viene neppure sanzionato. Otto gialli contro uno. L’arbitro fa di tutto per favorire il Porto. Ranieri ora rischia pure la squalifica.
Peccato perchè la prestazione della squadra è stata ottima, il risultato finale di parità va molto stretto per quello visto in campo. In campo c’era solo la Roma che doveva essere due o tre gol avanti, fino all’espulsione ingenua di Cristante che ci ha messo nei guai. Nonostante una formazione sorprendente con Hummels e Paredes ancora fuori dagli 11 titolari, la squadra parte a razzo, va alto a prendere gli avversari, corre, pressa e crea occasioni. La migliore Roma in formato trasferta. Tante note positive e quindi tanto rammarico per non aver chuiso la pratica da subito.
Come per il Porto quest’anno, anche per la Roma non è certo una stagione da ricordare. Ma dobbiamo fidarci di Ranieri. In poco tempo ha rimesso apposto squadra e ambiente. Dallo scatafascio di Juric. Gli perdoniamo volentieri qualche scivolone in conferenza stampa tra contraddizioni su mercato e futuro. Ora abbiamo capito. Ma bastava dirlo prima, senza alzare aspettative e senza equivoci. Quindi basta proclami, Frattesi, Lucca e lotta per lo scudetto. Ma se non lui non fosse più d’accordo con la Società, per queste false promesse, allora farebbe bene a dimettersi. Sarebbe il Re di Roma subito. Ma ora si va avanti. A Parma. Poi il ritorno col Porto all’Olimpico, facciamo una bolgia per passare il playoff. Forza.
* Roma Club Dublino, tifoso Roma