Augusto Riccardi
TORINO La vittoria che Motta voleva: 2-1 al Psv nell’andata del playoff di Champions. L’ha vinta la Juve, con cuore, coraggio, organizzazione di gioco. L’hanno dominata i bianconeri costretti però a rincorrere il successo dopo il momentaneo pari di Perisic che aveva risposto a McKennie. L’ha decisa Mbangula, subentrato e dedcisivo. Ed è una vittoria pesantissima. In Olanda non sarà facile, ma la Juve parte da un vantaggio non indifferente.
Le scelte Motta opta per un intrigante 4-2-3-1. La bocca da fuoco è Kolo Muani con a sostegno Nico Gonzalez, McKennie e Yildiz. Dietro ci sono Gatti e Weiga davanti a Di Gregorio, sugli esterni Weah e Kelly, mentre Locatelli e Douglas Luiz operano davanti alla difesa. Non c’è Koopmeiner che parte dalla panchina. Nel Psv Eindhoven, Bosz si affida al suo 4-3-3: tra i pali Benitez, davanti a lui Ledezma, Flamingo, Obispo e Mauro. In mezzo operano Schouten, Veerman e Saibari, mentre in prima linea il tridente formato dall’ex Inter Perisic, de Jong e Lang. Direzione di gara affidata al tedesco Siebert.
Missile di McKennie E’ un primo tempo dominato dalla Juve sul piano del gioco e della qualità. Dietro Gatti è un bunker insormontabile, Weah sgasa come un fulmina sulla destra, Kolo Muani sempre attento nel leggere le giocate dei compagni. Proprio l’ex Psg si fa subito vedere, ma non è fortunato. Il Psv prova ad uscire dal guscio, guadagna campo, dieci minuti buoni, ma senza creare troppi affanni alla difesa bianconera. La Juve è tonica e alla mezz’ora, la sblocca con una staffilata imparabile di McKennie dopo una gigantesca progressione di Gatti.
Pari Perisic, poi decide Mbangula
Motta cambia a inizio ripresa, dentro Mbangula per Yildiz. I bianconeri ripartono con lo stesso slancio della prima frazione, Mbangula ha sul piede la palla buona ma chiude male. E quando meno te lo aspetti, ecco il Psv. Un guizzo imprevedibile di Perisic che controlla, manda al bar Kelly e infila senza pietà De Gregorio. Motta corre ai ripari perché la Juve adesso deve spingere per trovare il vantaggio. Dentro Conceiçao, Thuram e Koopmeiner, ma la musica non cambia. Anzi, la Juve si innervosce, non riesce a far girare la palla con la qualità della prima frazione. Dentro anche Vlahovic a quindici dalla fine. Ma a riportare avanti la Juve è Mbangula che raccoglie una incerta respinta di Benitez sul centro di Conceiçao e mette dentro un 2-1 pesantissimo. Perché è il gol che vale il successo per i bianconeri che tra otto giorni in Olanda partiranno da un vantaggio importante.