Stefano Sale *
Fallito l’obiettivo semifinale di Coppa Italia. Come succede ormai da tanti anni la Roma non riesce a trovare la quadra in questa competizione. Questo paradossalmente con tutti i titolari in campo, apposta messi a riposo contro il Napoli per ritrovarli freschi a San Siro. A parte Shomurodov, confermato davanti al posto di Dobvyk. Ed invece stiamo noi freschi. Squadra molle, difesa impacciata, attacco sterile. Nulla a che vedere con la partita gagliarda vista coi partenopei con 6 riserve in campo. All’Olimpico è una squadra di ben altro piglio, concentrata, efficace, che non molla mai. Col Napoli capolista si poteva anche vincere. Quindi si andava a Milano con certe aspettative. Ed invece abbiamo assistito ad una Roma che continua a soffrire il mal di trasferta, fuori casa si smarrisce, quasi timorosa senza personalità . Se poi anche il professor Hummels incappa in una serataccia la barca poi affonda ancora più rapidamente. La cartina di tornasole sono anche gli episodi negativi. Ma la fortuna assiste gli audaci. Al Milan ha girato tutto per il verso giusto, a noi tutto storto. Se Tammy Abraham fa una doppietta dopo una stagione anonima è segno che davvero questa squadra è nata con un DNA sbagliato. I gol dell’ex di quest’anno subiti sono clamorosi, da Bove a Zaniolo a Lukaku. Qualche giorno fa Spinazzola si trasforma in un improbabile bomber servito dall’altro ex Juan Jesus, altro improbabile assist-man. Lo stesso Abraham – beccato dai sostenitori giallorossi – paradossalmente tra qualche mese tornerà a Roma. Lui non ha gradito ed ha risposto per le rime con il segno della coppa alzata a Tirana. All’opposto, troviamo Saelemaekers con tanto giro di campo a prendere applausi dai sostenitori rossoneri, visto che a giugno riprenderà la strada per Milanello. Ed infine il Milan, una squadra allo sbando fino alla settimana scorsa, contestata ferocemente dai suoi tifosi, con un allenatore fumantino coi sigari in bocca che insegue minacciosamente i suoi calciatori in campo. Rossoneri in crisi con pochi punti sopra i giallorossi. Ma da ieri è un Milan diverso, molto più forte. Questo mercato ha allargato il divario. A Trigoria sono arrivati dei giovani prospetti, a Milanello campioni di altissimo livello come Walker, Gimenez e Joao Felix, subito in campo e subito determinanti. La differenza è tutta qua. La Roma nel secondo tempo è sparita inghiottita da chi aveva piu fame e piu qualità . Per la partita più importante dell’anno in campo non c’erano ne Dobvyk, ne Soule ne Le Fee, ovvero 100 milioni di mercato estivo. Col campionato quasi archiviato e svanita la Coppa Italia ora alla Roma rimane il play-off col Porto per sperare nell’ultimo obiettivo stagionale. Non facile visto i precedenti. Roma sempre eliminata dai lusitani. Nel caso, da febbraio a maggio per cosa giocheremo? Le colpe di tutto questo è lo scempio targato Friedkin. La cacciata di Mourinho e De Rossi, per finire col comunicato della vergogna, con Juric il vincente, che quest’anno doveva portarci i trofei. Claudio Ranieri va solo ringraziato, portati fuori dal baratro e rimesso insieme i cocci, con lui siamo quinti per punti fatti finora, un miracolo ma forse non basterà per agguantare l’Europa. L’importante ora è programmare, non più improvvisare. Non serve fare populismo e proclami, Lucca, Frattesi e figli di Roma, è inutile e dannoso, se non si puó spendere andava detto subito. È stata sicuramente l’emozione e la voglia del sor Claudio. Oppure lo zio Dan si è fatto sentire, dietrofront. Si ricomincerà da giovani prospetti e qualche innesto di esperienza. Poi la rivoluzione in estate probabilmente con diversi della vecchia guardia in uscita, in primis Pellegrini, Cristante e Paredes ormai al capolinea. Sarei anche d’accordo ma che ci sia già un allenatore pronto subito a fare queste scelte adesso! E annunciatelo pure a giugno. Ma sarebbe gravissimo un ennesimo immobilismo. E che il modello sia quello Napoli e non dell’ Atalanta. I bergamaschi ci hanno messo 10 anni ad arrivare qui, con un allenatore. A Napoli hanno avuto il coraggio di mandare via i vari Insigne, Mertens, Fabian Ruiz e Koulibaly coi tifosi in rivolta. Hanno fanno lo stesso con Osimhen, Kvara, Zieliski e Kim. Con innesti giusti. Bilancio e grandi plusvalenze, ora vicini a vincere due scudetti in tre anni. Alla Roma servono grandi dirigenti ed un grande allenatore, con una società forte e presente. Ma soprattutto serve il coraggio. Gia a Venezia!Â
*Roma Club Dublino, tifoso Roma