Stefano Sale *
“Avevamo la partita in mano ma l’abbiamo buttata, Svilar non ha fatto una parata ma hanno vinto loro”. No, non è Ivan Juric che parla, bensì Claudio Ranieri, e la cosa mi preoccupa non poco. Sarà l’aria di Trigoria. La Roma ha fatto un possesso sterile, quasi mai pericolosa ma soprattutto anche il loro portiere non ha fatto una parata. Di contro, loro hanno avuto il merito di aver fatto gol. Sono invece d’accordo con il mister quando dice che noi siamo fatti proprio male, che continuamo a fare errori assurdi, ormai quasi per inerzia. Come la furbizia, non proprio nel Dna di questi giocatori. Squadra molle, senza attributi, quasi appagata. Andiamo a folate. Eppure la squadra messa in campo era giusta, a parte Celik che continua a sciorinare perle da manuale dell’anti calcio, da rabbrividire. Ma anche gli altri deludono. A parte Dybala ed Hummels, campioni veri. Sottotono Kone e Salaemakers, Pisilli gira a vuoto, Paredes indisciplinato, Dobvik invece non la prende mai, fuori dal contesto. Ranieri lo cambia, ma con Soulè dentro ad aprire gli spazi e con Angelino che crossa ora non c’è più il centravanti. E se i centrocampisti non si inseriscono ecco che la Roma non arriva mai in porta. Questo il sommario di una partita da dimenticare in fretta. Domenica ad Udine non serve vincere. La partita vera è giovedi con l’ Eintracht, già qualificato. La Roma è obbligata a vincere per andare ai playoff. Col pareggjo forse. Ma bisogna tornare a gjocare a pallone.
Dopo la striscia positiva in casa, ora siamo tornati alla tragica partita di Como. In quell’occasione Ranieri fu durissimo. Per questo non comprendo. Come le dichiarazioni post-partita di Paredes, all’acqua di rose, alla viviamo alla giornata e speriamo di migliorare. La Roma gioca in fotocopia e perde una partita importantissima contro un’altra squadra scarsa. Io mi aspetto tecnico e giocatori arrabbiati, fare mea culpa, scusarsi coi tifosi che sono stanchi di vedere scempi di questo genere, da Bodo a Ludogorets via Elfsborg e San Gilloise ed ora qui ad Alkmaar. Ed invece non c’è reazione, sorridenti, quasi menefreghisti. Vorrei ricordare loro il campionato vergognoso finora. La Roma non vince in trasferta da 18 partite consecutive. Un film horror targato Friedkin, impeccabile fino alla notte di Budapest. Poi la cacciata ignobile di Mourinho, fino al progetto triennale con De Rossi durato 4 partite, al favoloso comunicato che annunciava una nuova era di trionfi grazie al mago di Southampton – ma forse parlavano dell’Everton – un mercato sballato, la Soulokou, gli arabi, struttura societaria inesistente, ognuno per conto suo, allo sbando, senza ne capo ne coda. Poi Dan si pente dei suoi peccati e decide di mettere la pezza Claudio Ranieri. Santo subito. Meglio tardi che mai. Gli americani hanno messo tanti tanti soldi e continuano a metterceli. Tanto di cappello. Ma hanno delegato male e sono stati mal consigliati. Ora c’è la persona giusta, quadrata, razionale e soprattutto romanista. C’e da rimettere insieme i cocci, in campo e fuori. Claudio sa fare bene il suo lavoro ma non è facile così, da solo con Ghisolfi, tra campo, mercato e programmazione futura. Avanti con tanta fiducia. Forza Roma.
*Roma Club Dublino, tifoso Roma