Urlo Inter, brillan le stelle

Nella foto: la festa nerazzurra (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Carlo Bianchi

“Le stelle sono tante milioni di milioni ….”recitava una famosa reclam ed alla fine del pezzo scoprirete il perché. Il 2024 sta per finire e come si suol fare è tempo di bilancio che per la squadra nerazzurra può considerarsi positivo. Vittoria in Supercoppa italiana ed in Campionato con largo margine ma ahimé eliminazione in Coppa Italia da parte del Bologna ed in Champions League per mano dell’Atlético (quest’ultima è quella che ancora brucia). Una società impegnata a tenere il passo delle altre con una situazione debitoria importante anche se si è passati in poco tempo dai quasi 250 milioni agli attuali -36 con la prospettiva di finire la stagione in pareggio. Certamente le vittorie contribuiscono ma le stesse sono state ottenute con un occhio e mezzo rivolto ai conti e qui sia Marotta (ora Presidente) che la coppia Ausilio-Baccin per non dimenticare l’AD Antonello hanno veramente fatto sfoggio di una riconosciuta competenza. L’Inter rispetto allá Juventus è andata in controtendenza ossia non riducendo il monte ingaggi come fatto dalle parti di Venaria ma pochissimi esborsi per l’acquisto dei cartellini. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che a Maggio la vecchia proprietà Suning nelle mani del proprio presidente Steven Zhang ha ceduto il passo a favore del fondo Oaktree il gioco è fatto. Giova comunque ricordare che in genere i fondi qualunque essi siano hanno tutto l’interesse a rivalutare i propri asset ma d’altro canto il loro obiettivo è poi vendere nel giro di non più di cinque anni per realizzare e dare un senso al loro investimento. Sul fronte meramente sportivo Simone Inzaghi ha avuto il merito di creare un gruppo compatto finalmente appoggiandosi allo zoccolo duro italiano. Fattore importante è stato quello di avere dei titolari e co-titolari ben definiti e di saper schierare i propri uomini con un’identità personale e tattica ben precisa. La possibilità poi di avere delle alternative in ogni ruolo ha permesso di alternare i propri giocatori addirittura realizzando nella stagione in corso un turn-over in Coppa ma confermando la squadra base in campionato. Certo che là davanti la coperta è sempre un po’ corta poiché le alternative allá Thu-La non si sono finora dimostrate all’altezza della copia franco-argentina. Lautaro poi sta avendo più difficoltà di quelle previste per andare a segno ed ora tutto il peso dell’attacco lo sopporta Thuram, rivelazione ma non troppo di questa prima parte del torneo. L’iraniano Taremi ancora latita mentre Correa è ormai ai saluti finali con un Arnautovic così così. Il campionato non si ferma rinunciando alla sosta natalizia per poi subito tuffarsi in Arabia per la Supercoppa nella nuova formula a quattro. Atalanta e Napoli si sono dimostrate finora rivali più che agguerrite, soprattutto la Dea. Se poi qualcuno dall’altra parte del Naviglio afferma di essere la sola squadra di Milano e che così non va, allora ricordare loro che la seconda stella luccica da altre parti è cosa buona e giusta.