Siamo il quadro, non la cornice

Nella foto: l'esultanza di Ademola Lookman - Credit Uefa - (Photo by Charles McQuillan - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

Ogni anno la stessa storia, l’avvicinamento al nuovo che avanza con la speranza possa essere migliore del primo. Però, a pensardi bene, lo scorso anno l’Italia calcistica, non è stata la cornice, ma un bel quadro. In particolare grazie alla splendida Atalanta di Gian Piero Gasperini, che si è imposta nella finale di Dublino conqjuistando l’Europa League battendo nettamente in finale il Bayer Leverkusen, fino a quel momento imbattuto. Ma non è stata l’unica gioia tricolore, se è vero che nel ranking abbiamo arrotato i bulloni e portato cinque squadre in Champions, con la sorpresa Bologna che si è inserita tra Inter, Milan, Juventus e Atalanta. 

Il 2024 è stato l’anno della seconda stella dell’Inter, dominatrice della stagione calcistica nazionale. Un rullo compressore, quello della banda Inzaghi, vogliosa di ripetersi nella stagione che si appresta a virare al giro di boa, con i  nerazzurri protagionisti, al pari dell’Atalanta, che non è più una sorpresa, ma una splendida certezza, e del nuovo Napoli di Antonio Conte pronto a riscrivere la storia dopo i fasti dell’era Spalletti.

Il 2024 che si appresta a passare agli archivi, ci ha consegnato un super Real Madrid: cinque trogfei in stagione, nessuno come la squadra di Ancelotti, l’uomo più vincente nella gloriosa storia del Real, accanto a Vinicius Junior, proclamato da Fifa e Global Soccer Awards di Dubai, miglior giocatore dell’anno, con la nota stonata del Pallone d’oro, finito, senza non poche polemiche, nelle mani dello spagbnolo del Manchester City Rodri.

Anche il 2024, come purtropppo tutti gli anni, ci ha lasciato il volto intriso di lacrime per aver perso due monumenti della nostra sgtortia, Gigi Riva e Totò Schillaci, indimenticabili protagonisti delle notti azzurre.

E a proposito di lacriome e amarezza, non si può non passare per la Nazionale di Ljuciano Spalletti, deludente a Euro 2024, maldestramente uscita agli ottavi per mano della Svizzera. Tanta amarezza per qjuel che poteva essere e non è stato. Ma è servita di lezione se è vero che alla ripresa, in nations League, il calcio azzurro è tornato a fiorire, pronto a giocarsi le sue carte nelle prossime qualificazioni al mondiale del 2026 dove l’Italia, dopo due edizioni in cui non è stata ammessa, vuole esserci, a tutti i costi.

Il 2024 ha festeggiato la bellissima Spagna di Luis De La Fuente che ha dominato l’europeo in Germania, pronta a replicare al prossimo mondiale in Stati Uniti, Canada e Messico. Dalla Spagna, l’Italia ha tanto da imparare, un modello da seguire sulla strada della rinascita. Il 2025 che sta per iniziare, sarà l’anno del primo mondiale per club allafrgato a 32 squadre. Per noi ci sono Inter e Juventus e la speranza di far bene davanti ai tanti colossi europei, Real Madrid in gtesta. Poi c’è la Champions in corso, la nuova formula articolata dove nuklla è dato per scontato, con alcune big in affanno, ma con l’Inter che vuole tornare a giocare una nuova finale. Si può. Insomma, da gettare dal balcone, abbiamo veramente poco. Teniamoci stretto i nostri valori  e torniamo a fare la voce grossa. Ne abbiamo tutte le possibilità. Buon anno.